Words and pictures, questo è il titolo della nuova commedia del regista australiano Fred Schepisi (6 gradi di separazione). Una commedia romantica che esalta la poesia delle parole raffrontandola con quella delle immagini. La trama si sviluppa incantando lo spettatore grazie alla magia che l’arte di un paroliere e quella di un pittore possono evocare. L’attore, di cui si avvale Shepiri, è il britannico Clive Owen (King Arthur), che interpreta la parte di un insegnante di lettere, Jack Marcus, irriverente e al tempo stesso affascinante nell’insegnare ai suoi alunni l’uso appropriato dei vocaboli e l’interessante padronanza che di essi si può avere, adottando giochi di parole ed esortandoli ad inventarne di nuove accendendo così in loro la fantasia e il talento contro la schiavitù del voto. Una figura a due facce quella di Owen, professore caparbio e innovativo di giorno e disperato consumatore d’alcool di notte, che è causa di un rapporto burrascoso con il figlio e di una minaccia di licenziamento. A stravolgere, negli alunni, la grandezza della parola inculcatagli da Marcus, ci pensa la nuova professoressa di arte, Juliette Binoche, alias Dina Delsanto, affetta da una patologia agli arti che ne limitano l’attività motoria, la quale pone l’accento sulla capacità peculiare delle immagini di evocare significati ed emozioni senza avvalersi dell’uso della parola, definita quest’ultima, “inutile”. D’ora in poi è una lotta serrata tra due forme d’arte alle quali sembra veramente arduo connotargli l’appellativo di vincitori o vinti e sullo sfondo di questa sfida si materializza la storia sentimentale tra i due personaggi che sanno mostrare entrambi le proprie notevoli doti nell’insegnare e nel motivare le menti di questi ragazzi ma al tempo stesso spogliarsi della loro fragilità e venirne sopraffatti intimamente. Un plauso doveroso a Juliette Binoche per aver dipinto lei stessa i quadri presenti nel film dimostrando ed esaltando ancor più le sue qualità di donna talentuosa ed affascinante. Il film è un gioco d’incanto tra un verso di una poesia ed un’immagine dipinta regalandoci emozioni generate dall’incontro di un’arte evocativa al solo “sguardo” grazie alla quale sarebbe superfluo restare in “silenzio”.
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