Mi verrebbe da scrivere, per prima cosa, ‘molto rumore per nulla’, parafrasando così il grande bardo. Effettivamente mi sarei aspettato qualcosina in più ma, alla fine, questa pellicola non è affatto male. Complice, in primis, quella leggerezza narrativa che solo uno come Allen riesce a rappresentare al cinema. Siamo tornati alle vecchie abitudini: narrazione a episodi, situazioni al limite del paradossale ma mai strampalate o inconcludenti, personaggi azzeccati nei loro ruoli (e non mi riferisco a Benigni, che rmai stra conosciamo in quel genere di ruolo, bensì alla provocante Penelope Cruz assolutamente a suo agio nella parte). Per il resto le cose non non cambiano di molto: una rappresentazioni della ‘città eterna’ nei particolari più rappresentativi (gli scorsi di trastevere sono davvero suggestivi), quasi come se si trattasse di un documentario tipo ‘città d’Europa’. D’altronde è già successo con Londra e Barcellona. L’inizio e la fine come se si trattasse di un ‘c’era una volta…ma c’è e ci sarà ancora’ insomma,ho una certa nostalgia per film come ‘Match Point’ o ‘Segreti e Delitti’ ma siamo sicuramente su tutt’altro piano (e parlo della storia) rispetto al deludente ‘Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni’ o ‘Midnight in Paris’. L’ultima riflessione la scrivo per il regista, che qui interpreta un nevrotico genitore americano che si rifiuta di andare in pensione.Divertente e mai banale, soprattutto nelle battute, come il suo stile, ovviamente.
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