Un “Kramer contro Kramer” dei nostri giorni.
Baumbach dirige con raffinatezza, cura geometrica e stile pungente la sua opera più matura, ambiziosa e malinconica, mettendosi a nudo e sfidando le convenzioni.
Per merito di una sceneggiatura equilibrata, ben scritta, solida e ricca di sequenze e dialoghi efficaci, incalzanti, sinceri, la pellicola indaga nelle psicologie e nelle dinamiche di un amore al capolinea, di un divorzio che tira fuori il peggio da un uomo e una donna.
E lo fa con una naturalezza impressionante nella sua crudezza, che sembra richiamare alcuni momenti della filmografia di Ingmar Bergman.
Parlare di amore e matrimoni attraverso il divorzio e le sue conseguenze.
Un tema che il cinema indipendente del regista aveva già affrontato nel suo film ad oggi più interessante, “Il calamaro e la balena”, ispirato alla separazione dei genitori e raccontato dall’altro punto di vista, quello dei figli, dei più piccoli; ma continuando anche il discorso che aveva intrapreso nel suo “Frances Ha”.
Si possono ritrovare attimi di dolcezza e tenerezza in noi e in ciò che amavamo dell’altro, anche dopo la fine di un matrimonio? E’ questa una delle tante domande che ci pone questo “Marriage Story”, uno dei tanti spunti di riflessione che stimolano lo spettatore e lo coinvolgono in una toccante ed emozionante vicenda, radiografia impietosa ed acuta della famiglia e delle fragilità nei rapporti tra mariti e mogli.
E infatti, molte scene madri e i tanti dolenti primi piani sono tutti per i suoi magnifici interpreti, due convincenti e credibili Adam Driver e Scarlett Johansson.
Sono loro, con gli intensi monologhi, i duelli, i gesti, i sorrisi e le lacrime, ad impreziosire ulteriormente la messinscena e il valore di questo film.
Un film intimo ed intimistico, che fa trovare ai suoi protagonisti, nell’imprevedibilità del quotidiano, il richiamo alla vita…
L’opera ha ricevuto grandi apprezzamenti dalla critica internazionale e ricevuto vari riconoscimenti in festival e competizioni americane, vincendo recentemente 4 premi Gotham al miglior film indipendente dell’anno, migliore sceneggiatura, miglior attore Adam Driver e il premio del pubblico. Da non perdere.