Stoker: la recensione di Tim_DarkShadows

E’ difficile parlare del film “Stoker”, debutto americano del regista orientale Park Chan-wook (Oldboy), perchè è un film unico nel suo genere, non classificabile ne come un thriller alla hitchcock (stile che ha voluto emulare) ne come un dramma famigliare, nonostante barcolli in entrambi i generi, è un film emblematico come parabola, dove ogni singolo oggetto ha un significato, e ogni oggetto della scenografia si trova perchè ha un significato metaforico. Nonostante non abbia ripagato le mie altissime aspettative devo dire che il film è più che discreto.
Il giorno del suo diciottesimo compleanno la riservata e introversa India Stoker (Mia Wasikowska) la giovane perde il padre, Richard Stoker in circostanze misteriose, con il quale aveva un rapporto di empatia, l’unico che era in grado di capirla veramente, ritrovandosi sola con la madre Evelyn (Nicole Kidman), instabile e fragile, con la quale non ha mai avuto alcun rapporto, ma al funerale India nota una presenza, la presenza di uomo, che poi ritroverà al pranzo di commemorazione del padre, quell’uomo misterioso era lo zio di Inda, Charlie Stoker (Matthew Good) di cui sia Evelyn che India ignoravano totalmente l’esistenza. L’uomo affascinerà e stregherà entrambe le donne, e decide di fermarsi a casa Stoker,cercando disperatamente di instaurare un rapporto di amicizia ma lei rifuita Charlie, ma allo steso tempo la ragazza ne rimarrà affascinata e intrigata, rivoluzionando il suo modo di essere, e il loro rapporto morboso avrà dei risvolti tragicissimi.
Come ho già detto il film non ripaga le mie altissime aspettative, ma è di certo del tutto gobile, nota di merita va agli interpreti, Nicole Kidman su tutti, e Mia Wasikowska si sta affermando sempre più come una poliedrica attrice, poi da apprezzare è anche l’originalissima regia,con alcune sequenze veramente da urlo, la fotografia davvero mirabile, la stupenda colonna sonora, tra l’altro molto suggestiva e le minuziosissime e ricche scenografie. L’unico difetto è la sceneggiatura, in alcuni punti limitata, che lascia solo intendere alcune cose senza approfodirle, ma allo stesso tempo è originalissima perchè barcolla tranquillamente tra horror e dramma senza stonare, e la sceneggiatura è volutamente lenta e pacata nella prima parte per far accumulare la tenzione, e le sequenze di violenza sono state girate in modo non brutale, anzi quasi neutro, nonostante siano molto forti e infatti potrebbero disturbare qualcuno, quindi consiglio Stoker a tutti coloro che non si aspettavano un filmone, ma chi si aspettava un buon thriller suggestivo e ben intricato, e posso assicurare che la pellicola sia in maniera positiva o negativa rimarrà nella memoria degli spettatori. Voto finale: 7.5 .

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