Soap Opera: la recensione di Mauro Lanari

“Il miglior Genovesi” ed è già detto tutto. “Osa una nuova via alla commedia italiana, con incertezza ma osa.” Scimmiotta la messinscena wesandersoniana illudendosi di racchiudere nel teatro d’un condominio “la vita per intero”, quand’è una produzione Mediaset/Colorado che può pure confondersi con “Elisa di Rivombrosa”, “Il maresciallo Rocca” e “Don Matteo”: i soliti trentenni mucciniani in crisi affettiva tra suicidi e puerpere. “Corale, surreale, comico, noir, bizzarro, divertente, godibile, delizioso”? Non suscita alcun’altra emozione se non l’abbiocco, Alla via così insistendo convinti che soggetto e sceneggiatura siano un onere accessorio, un gravoso superfluo orpello-fardello mentre basti un semplice restyling espressivo.

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