Wolf Like Me: un lupo mannaro americano in Australia. La recensione

Disponibile su Prime Video una serie "piccola" ma che tratta grandi temi in chiave fantasy

wolf like me recensione
PANORAMICA
Regia (4)
Sceneggiatura (3.5)
Interpretazioni (4)
Fotografia (3)
Montaggio (3.5)
Colonna sonora (3)

Dall’Australia arriva una serie un po’ commedia, un po’ dramma e con un orizzonte di fondo fantasy ma calato in un contesto urbano: da oggi, 1 aprile 2022, Wolf Like Me è disponibile su Amazon Prime Video.

È la storia di Gary (Josh Gad), un padre alle prese con la perdita della moglie e una figlia problematica e distante; a scuotere le cose ci pensa l’arrivo di Mary (Isla Fisher), anche lei con un pesantissimo lutto da elaborare e che allo stesso tempo nasconde un segreto in grado di mettere entrambi in pericolo di vita. 

Wolf Like Me non ha paura di mescolare temi diversi come tendenze suicide nei minori, il bisogno degli adulti di mantenere una propria identità che sia distinta dal loro ruolo genitorale; tutto questo è mostrato attraverso una lente fantastica che riprende una delle creature classiche più sfruttate nella storia del cinema, e risulta paradossalmente leggera e divertente, visti i contenuti.

Il formato – 6 episodi da meno di 30 minuti, quasi da serie digitale (o web series) e non è un caso considerando che l’Australia è tra i Paesi che più investe in questo formato – spinge Wolf Like Me ad una precisione chirurgica nella composizione delle scene, nei dialoghi e nella struttura narrativa, perfettamente bilanciata in tutte le sue componenti.

Per efficacia, ricorda la britannica Fleabag di Phoebe Waller-Bridge: una serie piccola che tratta temi grandi, un dramedy che sotto la sua semplicità formale cela un’allegorica riflessione sulla solitudine, sul chiedere aiuto e il bisogno di avere un proprio branco.

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