Milano, 1986. La 16enne Alice (Arianna Becheroni) scopre non solo che il padre (Adriano Giannini) non è morto quando lei era piccola, ma che fa ancora parte di una cosca malavitosa calabrese di stanza in Lombardia: il tentativo di scoprire la verità e di riconnettersi con la sua infanzia, la porta suo malgrado a far parte di quel mondo di criminalità e violenza, dominato dalla figura di Nonna Eroina (Dora Romano).
Bang Bang Baby, uscito su Amazon Prime Video in 241 Paesi del mondo, è un interessante tentativo tutto italiano di combinare il crime drama con una forte dose di black humor, neo-noir e mélo. Punta a ridicolizzare così l’aura di oscura sacralità della ‘Ndrangheta tramite personaggi che talvolta corrono sul filo di una quintessenza macchiettistica, ma efficace. A muovere Alice non è un richiamo diretto alla criminalità e le sue fascinazioni, ma l’amore verso il padre e il bisogno di ristabilire un contatto.
Sceneggiatura e interpreti si destreggiano tra generi, registri e ritmi di volta di volta differenti, ma il grande punto di forza della serie sono una regia e un montaggio ispirati, così come soprattutto una fotografia fantastica (anche nell’intenzione favolistica del termine), costruita con una palette di colori che rende ogni scena ricercata e di forte impatto. Una cura della messa in scena per nulla formale che si diverte e si esalta con trovate stilistiche di pregio – molte delle quali dirette reference alla cultura anni ’80 e ’90.
Le situazioni in cui si ritrova Alice (e il modo in cui vengono mostrate) sono spesso al limite dell’assurdo e in questo ricordano fortunate e apprezzate serie come Utopia e Dirk Gently: una dark comedy con una tocco noir alla Blade Runner 2049, elementi che la rendono un unicum nel panorama nostrano, una ventata nuova per la serialità italiana.
I primi 5 episodi di Bang Bang Baby sono disponibili su Amazon Prime Video, i restanti 5 usciranno il 19 maggio sulla stessa piattaforma.
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