Il 2022 del Marvel Cinematic Universe riparte da un personaggio perlopiù sconosciuto al grande pubblico ma dall’assoluto valore editoriale: Moon Knight ha esordito nei fumetti nel lontano 1975 (in italiano come Lunar) ed ora è pronto a prendersi la scena nella serie con Oscar Isaac e Ethan Hawke nei ruoli principali.
È la storia di Steven Grant, mite venditore di souvenir di Londra e affetto da un disturbo dissociativo dell’identità: è costretto a incatenarsi al letto ogni notte perché consapevole che quando non è in controllo potrebbe succedere di tutto. Quello che non sa, però, è che la situazione è ancora più complicata perché il suo alter ego è un mercenario al al servizio del dio egizio Khonshu. Quando le due realtà, quella di Steven e di Marc Spector, entrano in contatto, è l’inizio di un incubo.
La particolarità di Moon Knight sta proprio nell’oscuro e caleidoscopico filtro attraverso cui viene raccontata la vicenda: Steven Grant è un narratore inaffidabile e la sua comprensione è pari a quella di chi guarda, un’ignoranza collettiva che trascina nel racconto seguendo il fortunato esempio di film come Fight Club o Memento. «Il sonno della ragione genera mostri» e infatti l’antinomia tra le due identità sviluppa scenari horror stimolanti e nuovi per il panorama di riferimento – tanto che Moon Knight è vietata ai minori di 16 anni.
Lo scontro non è solo interno: entrando in contatto con il suo altro io, Steven scopre anche l’esistenza di una setta devota ad un’altra divinità egizia dedita ad un altrettanto violento senso di giustizia e guidata dalla messianica figura di Arthur Harrow (Ethan Hawke). Come ha sottolineato l’attore presentando la serie, la particolarità di questo villain è che non gli sono permessi gli eccessi normalmente affidati ai cattivi: la malattia mentale qui è caratteristica del protagonista e per questo la sua interpretazione è al contrario estremamente posata e in sottrazione. Un gioco delle parti esaltato dalle innegabili qualità di Oscar Isaac, forse la miglior aggiunta all’MCU da molto tempo a questa parte.
Attenzione psicologica, narrazione prismatica e una nuova mitologia di riferimento sono i punti forti di Moon Knight, che perde invece qualcosa nel comparto tecnico: messa in scena ed effetti speciali non sono di primissimo livello e gettando ombre sulle molte luci di cui la serie si fa portatrice. Tutto sommato, il giusto equilibrio tra forma e contenuto.
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