L’UOMO D’ACCIAIO- LA MIA RECENSIONE (SENZA SPOILER)
Dopo sei anni di assenza, L’uomo d’Acciaio, alias Superman, torna sul grande schermo. Dimenticate tutto quello che avete visto finora, qui si resetta tutto e si parte da capo raccontandone le origine con un un tono più serioso e realistico rispetto al cult del 1978. Una sorta di Superman Begins, infatti figura come produttore e curatore del soggetto il dio del cinema hollywoodiano degli ultimi anni Christopher Nolan che si è affidato al collega sceneggiatore David S.Goyer e al regista Zack Snyder con la missione di resuscitare il più famoso dei supereroi di sempre. Ecco perché tanta attesa, per scoprire la visione di Nolan dell’universo Superman. Partiamo dal presupposto che a me il film non è dispiaciuto, è chiaro però che dopo tutta questa attesa le aspettative erano altissime. Hanno deciso di puntare sul fatto che Klark, assorbe la cultura umana grazie all’amore dei genitori adottivi, ma rimane pur sempre un’alieno diverso da tutti gli altri e cosa succederebbe se il mondo scoprisse tutto quello che può fare. Le nostre sicurezze, le nostre convinzione verrebbero spazzate via e questo è il punto di partenza del film.La prima parte, dopo circa 25 minuti iniziali su Kripton, il pianeta natale, si sviluppa attraverso continui flashback,con cui viene raccontata il difficile periodo dell’infanzia e dell’adolescenza in cui inizia a prendere coscienza con le cose straordinarie che può fare risultando diverso e quindi emarginato, per poi tornare più volte al presente. Molti avrebbero preferito una narrazione più lineare ma io apprezzo l’originalità, il problema è che hanno veramente esagerato: un solo lungo flashback dopo l’incendio della piattaforma sarebbe stato sufficiente. Cosi’ invece si finisce per creare confusione nello spettatore, cosa che considerando il genere e che si tratta del primo capitolo di una saga in cui si ambisce a ricreare un personaggio raccontandone le origini non va bene. Comunque è una questione soggettiva, io avrei fatto in un modo diverso ma cosi’ sinceramente non mi dispiace. Piuttosto i difetti più grandi di questa pellicola sono a mio parere la sceneggiatura e la regia. I dialoghi son talvolta banali e superficiali, le ridicole situazioni che si riscontrano vanno contro al realismo e al tentativo di questa pellicola di elevarsi a livelli culturali più alti. I personaggi sono approfonditi in modo frettoloso e le frasi ad effetto le abbiamo quasi tutte già sentite nei trailer. Certo, quelle che ci sono risultano molto emozionanti grazie anche al contributo di due grandi attori: Crowe e Costner. La regia di Snyder, certamente visivamente imponente, con continui stacchi e improvvisi zoom confonde e specie nella seconda parte è difficile riconoscere i personaggi. Capisco che sia il suo stile ma a tutto c’è un limite e un bravo regista deve adattarsi capendo dove è possibile far delle cose e dove meno. La prima parte, dunque, è molto nolaniana mentre nella seconda Snyder ha potuto scatenarsi realizzando uno scontro finale alla Tranformers. Ripeto, il film non è male, le scene bene o male emozionano ma l’attesa era troppo alta ed effettivamente potevano fare molto di più. I veri punti di forza invece sono l’originalità con cui è stata trattata la materia fumettistica, rendendo moderno un personaggio che ha da poco compiuto 75 anni e il villain Generale Zod, interpretato dal bravissimo Michael Shannon, sicuramente uno dei migliori villain degli ultimi anni perchè lo scopo di tutto quel che fa non è personale ambizione ma bensì fa parte del suo DNA. Ad ogni modo, gli incassi testimoniano una cosa: SUPERMAN E’ RISORTO ed è pronto a tornare al cinema già nei prossimi anni. Missione compiuta, dunque.
Voto: 7
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