“Django” è stato, da come ho letto da più parti, un omaggio ai film del passato, e precisamente ai film western, ma in modo particolare a quelli girati dai registi italiani. Invece “L’uomo con i pugni di ferro” leggo che è un omaggio ai famosi film del passato del genere Kung fu. E in effetti è così. Ma io aggiungo che questo film è un omaggio anche a Django e al suo regista Tarantino. (Ho letto che il regista Rza e Tarantino sono amici).
Questo film è basato, quindi, sul kung fu, ma concepito in una versione fantascientifica. Per fantascienza intendo anche quello che leggo su wikipedia: . Quindi è un misto tra kung fu e fantascienza.
All’inizio non capivo bene la storia perché gli attori asiatici si assomigliano molto tra di loro, e quindi confondevo i personaggi, ma poi con il proseguo del racconto, la storia è stata più chiara. Ci sono i buoni e i cattivi, e quindi c’è il “bene” e il male, la vendetta, e le varie sorprese. E’ un film adatto per chi ama vedere le arti marziali, e per chi ama i racconti fantastici, cioè pieni di fantasia.
Il film, a me personalmente, mi è abbastanza piaciuto, ma come tanti altri film anche questo poteva essere migliore. Comunque va bene, ho passato un piacevole pomeriggio. Film promosso. Credo, poi, che la musica mi abbia condizionato molto in positivo, e cioè tante scene avevano la giusta colonna sonora per far crescere al massimo le proprie emozioni. Insomma questo musicista/regista, Rza (che io non conosco) è stato bravo in tutto, ma non perfetto.