Left Behind – La Profezia: la recensione di Mauro Lanari

Credo ch’il film eviti la parola “rapture” per tutta la durata, concetto paolino basato sul versetto 4, 17 della prima lettera ai Tessalonicesi: “quindi noi, i vivi, i superstiti, saremo rapiti […] tra le nuvole, per andare incontro al Signore nell’aria, e così saremo sempre con il Signore” (http://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=1Tessalonicesi+4,+17). Nel 1991 Michael Tolkin aveva già diretto una pellicola intitolata “The Rapture”, in italiano “Sacrificio fatale”, libero e interessante adattamento in chiave femminile del personaggio d’Ivàn Karamazov: “Non è che io non accetti Dio, Alëša; soltanto, gli restituisco rispettosamente il biglietto” (https://books.google.it/books?id=Akk_TljLWRcC&pg=PT351&dq=%22Non+è+che+io+non+accetti+Dio,+Alëša;+soltanto,+gli+restituisco+rispettosamente+il+biglietto%22). In poche parole, un teismo cristiano ribelle, mentre Vic Armstrong riporta sullo schermo, dopo l’omonim’opera girata da Vic Sarin nel 2000, la trasposizione del primo della serie di sedici romanzi scritti da Tim LaHaye and Jerry B. Jenkins fra il 1995 e il 2007 (il titolo “Left Behind” è stato tradotto “Gli esclusi”). Le date son’importanti: oltre mezzo miliardo di cristiani ha vissuto l’avvento dell’ultimo Giubileo dello scorso millennio come plausibile avverarsi di tale aspettativa, dunque l’intento del racconto sia letterario che cinematografico era propagandistico e apologetico. I 16 romanzi furon’altrettanti bestseller, la trilogia filmica no (alla trasposizione di Sarin fecero seguito 2 sequel, nel 2002 e nel 2005). Fiasco completo anche per Armstrong: la sua fatica, costata 15 o 16 milioni di dollari, ne ha incassati 19,7; 2% su RT (media voto 2,1/10); 3,1 su IMDb. Budget non particolarmente basso, eppure in 110 minuti vengon’usate solo 3 location o quasi, la CGI è pessima, il messaggio è fuori tempo massimo o viceversa un intramontabil’evergreen per i fondamentalisti, manicheismo a gogo, Cage che forse accetta ruoli simili poiché in bancarotta (dopo aver accumulato circa 96 milioni di dollari di debiti col fisco statunitense, la vendita dei suoi averi è cominciata nel 2008). Comunque la notizia più sconcertante è che sono di nuov’in cantiere 2 sequel.

© RIPRODUZIONE RISERVATA