LE MERAVIGLIE
Alice Rohrwacher, dopo il successo del film “Corpi estranei” , ritorna sul grande schermo, e a Cannes (il suo primo film era infatti nella sezione “Quinzaine” al Festival del 2011) con “Le Meraviglie”, presente nella kermesse francese nella lista dei lungometraggi in concorso per la Palma D’oro.
Ed ancora un volta la regista italiana si dimostra eccellente nel raccontarci uno spaccato di vita familiare attraverso gli occhi innocenti dei più piccoli, e di descriverne approfonditamente, il loro passaggio delicato dall’infanzia all’adolescenza, e di quello che questo comporta nel rapporto con il loro nucleo familiare.
Questa volta siamo in un paesino rurale tra Toscana, Umbria e Lazio, la famiglia è quella di Wolfgang e Angelica, e delle loro 4 figlie, la cui primogenita, Gelsomina, aiuta in tutto e per tutto il padre nelle loro attività agricole e nella fabbricazione del miele (la famiglia infatti prova a sbarcare il lunario creando un piccolo mondo autosufficiente). Tutto questo nonostante il desiderio di conoscere il mondo esterno come ognuna delle sue coetanee, scontrandosi così con il volere del padre, diffidente verso gli altri e convinto che il mondo sia ormai in “rovina”. Un programma televisivo che coinvolgerà le realtà contadine della zona, sarà l’occasione che Gelsomina attendeva.
In “Le meraviglie” la Rohrwacher tramite le gestualità, gli sguardi e i dialoghi di Gelsomina e delle sue sorelle, analizza il processo di crescita della ragazza che da bambina la porta ad essere un’adulta, e descrivendoci il tutto dal suo punto di vista. Il punto di vista di un adolescente è infatti quello di chi può sognare di tutto, anche di avere un cammello in giardino, e di chi vede la perdita di un po’ di miele caduto a terra, come una grande tragedia. Il punto di vista di chi comincia a scoprire un nuovo tipo di amore, diverso da quello che si può avere verso i propri genitori o i propri cari.
Le relazioni tra i membri della famiglia sono ben analizzate e mai buttate li a caso; su tutti spicca il percorso che compie il rapporto tra la giovane Gelsomina e suo padre, che come molti altri, non si rassegna nel vedere diventare grande la sua “piccola”
Cercando di ironizzare anche sul mondo industriale di oggi e sul maschilismo che ancora imperversa nel mondo del lavoro, la regista crea un’ opera che sicuramente alza ancora verso l’alto l’asticella del cinema nostrano (a Cannes il film ha ricevuto il Grand Prix Speciale della Giuria ), molto criticato e troppo poco sponsorizzato, ma che è in grado (spesso con budget ridotti) di regalarci ancora un cinema di buon livello.
Nel cast sono presenti la sorella della regista (Alba Rohrwacher) e Claudia Bellucci nel volto principale del programma televisivo “Villaggio delle meraviglie”.
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