Le cronache di Narnia – Il viaggio del veliero: La recensione di Frenck Coppola

Dopo una settimana di tranquillità nei cinema italiani dal punto di vista delle grandi uscite, è arrivato il momento dell’avvicinamento al Natale e come ogni anno praticamente da sempre, moltissime grandi produzioni scelgono questa settimana per lanciare i loro cavalli di battaglia, quest’anno non è stato da meno, infatti in questo weekend c’erà una vasta scelta per tutti i gusti, la mia scelta però è ricaduta sul terzo capitolo della saga Le Cronache di Narnia, il libro da cui era tratto è Il viaggio del Veliero.
A dire il vero l’intenzione iniziale era vedere The Tourist, ma dopo un NO secco sulla possibilità di avere posti liberi al botteghino, la scelta mi è stata agevolata di parecchio, anche se i precedenti capitoli non mi hanno soddisfatto a pieno lasciandomi un senso di appagatezza generale con delle potenzialità poco espresse, l’occasione di vedere questo terzo capitolo era buona per sperare nel tanto atteso salto di qualità.
La voglia è stata amplificata dal nome del regista Michael Apted che negli anni non si è fatto proprio un nome di regista di film per famiglie, infatti nel suo repertorio anche uno 007 tanto per rendere l’idea, venendo ai fatti, scopro un cast immutato con addirittura qualche defezione dovuta all’assenza di alcuni personaggi del romanzo originale, perciò si parte gia con un punto negativo perchè i protagonisti non mi hanno convinto nei due capitoli precedenti e non lo hanno fatto neanche in questo, Ben Barnes (Caspian) per fare un nome continua ad essere per me un punto interrogativo, un talento inespresso e finchè non troverà la giusta dimensione non riuscirà mai ad emergere al di fuori degli schemi per lui ora prefissati, dai piccoli attori veramente poco mi potevo aspettare vista la loro mancanza di esperienza fuori dal franchise.
Tralasciando il primo punto debole del film, si passa al 3D, piccolo passo avanti rispetto ai film visti in questo periodo, oltre al 3D di Resident Evil Afterlife e quello di Avatar finora infatti nessun altro mi aveva convinto, ma la qualità delle immagini e la spettacolarità di alcuni scenari visti nelle Cronache di Narnia danno un bel punto a suo favore, gli effetti speciali sono di gran lunga superiori alla media, certi combattimenti con creature sovrumane per esempio rendono da sole il prezzo del biglietto, ecco che spunta un altro bel lato positivo del film, i combattimenti con creature malefiche veramente degni di un film epico in tutti gli aspetti, il culmine della straordinaria efficacia dello sfruttamento degli effetti speciali per dei combattimenti lo si ha nel finale che non vi racconto nei particolari per non togliervi il gusto della visione.
Cercando altri pregi, però non si può non urtare contro una trama a volte troppo fuori dal contesto, con momenti troppo tranquilli alternati a momenti invece molto meno, anche se il regista sembra abbia dato un’impronta molto adulta al film, resta sempre un family movie e per questo troppo poco realistico in certe situazioni, forse sono un po cresciutello, ma in certi momenti mi son sentito un po fuori posto, cosa che di sicuro non giova alla pellicola abbassando perciò il target di pubblico, in definitiva il film centra il suo obiettivo senza puntare al bersaglio grosso, si limita a dare alle famiglie momenti di tranquillità per i propri bambini e ancora una volta non c’è stato il salto di qualità per raggiungere la maturità giusta per poter conquistare una fascia d’età un po più alta nonostante la scelta di un regista tosto, il consiglio che do perciò è di vederlo senza sperare di trovare il film dell’anno, con molta tranquillità per poter passare una tranquilla serata natalizia.

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