Mi sarei atteso qualcosina di più intermini di azione, senza esagerare visto che c’è Willis. E anche qualcosina di più originale. Guardando questo film mi sono annoiato, perchè certe scene mi hanno riportato alla mente films come ‘Ronin’ con De Niro e, soprattutto, ‘Frantic’ di Polansky con un meraviglioso Harrison Ford. Del primo per via degli inseguimenti. Fatti molto bene, senza l’ausilio di effetti speciali che spesso rovinano il tutto. Il secondo però è più importante perchè la trama di questo film, secondo me, è quasi uguale a quella del film di Polansky. Lì c’era un medico chirurgo e qui un giovane non di belle speranze entrambi catapultati in un mondo, quello dello spionaggio, che assolutamente non gli appartiene. Entrambi in ‘terra straniera’, lì in Francia e qui in Spagna. In entrambi i casi c’è qualcosa che loro hanno, o hanno avuto, che interessa a qualcuno. Lì un microfilm, qui una valigetta. Una piccolissima differenza ce la vedo: in questo caso la CIA ha degli agenti corrotti, in questo caso una donna, interpretata dalla non più tanto giovane Sigourney Weaver,al suo interno che si divertono a fare il doppio gioco, niente di più. Tutto è bene ciò che finisce bene. Il medico chirurgo Ford riabbraccerà sua moglie e qui il giovane figlio dell’agente della spia Bruce Willis riabbraccerà la sua famiglia. Che noia però.
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