IN ORDINE DI SPARIZIONE
Trama già conosciuta. Una coppia di adolescenti si cacciano in un guaio più grande di loro ( si impossessano di qualche pacchetto di “farina bianca” quando invece dovevano solo consegnarla da A a B) , e così uno dei due (quello che ci si è trovato in mezzo suo malgrado) paga per entrambi con la propria vita. Nils, protagonista del film, è guarda caso il padre del defunto, e vuole farsi giustizia.
Ambientato in una fredda e innevata Norvegia, “In ordine di sparizione” è una fedele rappresentazione del suo titolo : coloro che hanno partecipato all’uccisione del povero figlio di Nils, cominciano a cadere uno dopo l’altro.
Il regista Hans Petter Moland gira una dark comedy in stile Tarantiniano e la condisce con l’ironia dei fratelli Coen, (il “cattivo” della situazione non ha un briciolo di pietà in cuor suo ma si presenta alle riunioni con la sua cricca con tanto di succo di carote, in quanto vegano), il tutto immerso nel background di uno dei paesi che ha nel “Welfare” il suo punto forte (bellissimo il dialogo dei due sicari sull’argomento), ma in cui una delle abitudini più “eccitanti” della popolazione è quella di raccogliere gli escrementi del proprio cane (non sorprendiamoci poi se quella è una delle zone con il più alto tasso di suicidi).
Le ambientazioni sono azzeccatissime, dalla fastosa villa del boss nordico Finn, al garage in stile kitch del padrino serbo Papa.
Buonissime anche le interpretazioni degli attori, su cui spicca senz altro quella di Stellan Skarsgård, che non rispecchia il classico stereotipo del vendicatore in stile Frank Castle in “The punisher” , ma che in efficacia sicuramente farebbe invidia anche al miglior Dexter Morgan (immaginateli in coppia).
Presentato in anteprima al festival di Berlino 2014, “In ordine di sparizione” è sicuramente un altro buon prodotto del cinema scandinavo, che sempre nel genere giallo noir vanta già un buon palmarès con altre pellicole molto apprezzate (vedi ad esempio “Uomini che odiano le donne” ).
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