I ragazzi stanno bene: la recensione di lele_16

Il film non è nulla di che.
Con questo non voglio dire che il film che sia brutto, ma intendo che come tecniche non ha qualcosa di speciale che dia un vero contributo alla storia.
D’altro canto, è proprio la storia il punto forte di questa pellicola.
Sarà che si basa su aspetti veri di vita della regista o più semplicemente la Cholodenko è un mostro a scrivere, ma non è il tipico film che affronta il tema dell’omosessualità cadendo in stereotipi ormai tediosi.
E’ una classica commedia che racconta, come lo stesso Ruffalo dice, le vicende di una “famiglia non convenzionale”.
E questo ribalta un po’ tutto creando un prodotto intelligente e di qualità.

Vediamo le due protagoniste, le fantastiche Julianne Moore e Annette Bening, una coppia lesbo felicemente sposata con due figli a carico, ritrovarsi con il desiderio di quest’ultimi di conoscere il donatore di sperma che permise la loro nascita.
Così Paul, alias Mark Ruffalo, entra nelle loro vite spezzando la situazione di tranquillità della famiglia, rendendosi conto che anche lui vorrebbe una famiglia, ma che sarebbe bene scegliersene una SUA.
Una delle cose che mi ha colpito molto è il fatto che la coppia gay era già integrata, non c’erano occhiatacce e stress per il fatto di non essere come la società li vuole, uno dei cliché più ricorrenti(forse anche giustamente), ma che qui non compare come se loro avessero già…’superato’ quella fase. Si ritrovano anche con i classici amici/confidenti al ristorante.
Gli attori sono a dir poco azzeccati dato che ognuno svolge il suo ruolo impeccabilmente e tutti risultano bravi e credibili, così che si giustifichino i riconoscimenti ottenuti dal film.
Piccolo appunto per Julianne Moore, che sebbene fosse l’interpretazione della Bening quella più ‘forte’, mi è piaciuta di più per la confusione che mostra il suo personaggio.

I temi del film sono vari: potrei dire la sincerità e le dinamiche di coppia, ma (ovviamente) anche l’omosessualità. Ma come lo fa?
In leggerezza, senza retorica e senza soffermarsi troppo: non è questo il tema dominante(e si capisce!), ma viene ben esplorato grazie ai contesti del film. (e non poteva essere altrimenti!).
Il resto, come ho detto, è solo classico di commedia, ma ciò lo rende ancora più bello per quanto sia semplice, vero e finora mai raccontato.

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