Finch: la recensione di Mauro Lanari

Zemeckis ha prodotto un altro “Cast Away” (2000), un altro one man show d’Hanks in un altro survival movie, ma collocato in un futuro rigorosamente postapocalittico e con una fantascienza rigorosamente distopica (vigliaccamente non d’origine antropica). Un deludente “Io sono leggenda” (Lawrence 2007) o “Humandroid/Chappie” (Blomkamp, 2015) on the road. “Vorrei aver fatto di più con il tempo che ho avuto”, grida Finch a un certo punto. Non sarei sorpreso se i realizzatori avessero pensassero la stessa cosa.

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