Eiffel: la recensione di Mauro Lanari

Se l’intento di Bourboulon era di prendere la vita di Gustave Eiffel per trasformarla non in un biopic ma in una prov’a sostegno della nota tesi che “l’arte, com’ogni altr’opera dell’ingegno, nasca da una catastrofe esistenziale”, allora il suo film raggiunge lo scopo: molto validi cast, montaggio, fotografia, ricostruzione d’epoca, sceneggiatura, eludendo le americanat’e adottando stilisticamente un persuasivo aplomb francese. Astenersi geek e nerd a caccia d’un’esaltazione dell’inventiva umana.

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