Bastardi senza gloria: la recensione di Pietro Vega

Visto che nel sito di BestMovie, mancano le schede di tutti i film di Tarantino (eccetto Bastardi senza gloria e Django Unchained), farò in questo commento più recensioni dei film di Tarantino che ho visto, in attesa dell’uscita del sua rivisitazione, da quello che ho sentito dire Fantastica, di Django.

-LE IENE (1992-RESERVOIR DOGS)
Primo film di Tarantino, con un raro esordio nel genere Gangsteristico, realizzato con neanche un milione di dollari, è uno dei film più belli di quell’annata e anche quello che mostra il maggior numero di morti. Ispirato al film Rapina a Mano Armata, uno dei primi film di Kubrick innovativo per l’epoca ma che sente gli anni che ha, il regista Italoamericano crea un film con una costruzione temporale insolita (simile a quella che vedremo quasi dieci anni dopo con il fantastico esordio di Nolan, Memento) che mostra cosa accade prima e dopo una rapina andata a male, e solo alla fine mostra cosa è realmente successo nella rapina, il tutto con varie digressioni per vocalizzare i caratteri dei vari personaggi… Sei criminali cercano di rapinare una gioielleria, ma i poliziotti li beccano e due di loro muoiono e uno viene ferito. I restanti vanno nel luogo dove si sarebbero dovuti incontrare dopo il colpo, e scoprono che c’è una spia della polizia tra di loro… Un cast eccezionale, del quale fa parte anche lo stesso Tarantino, tra cui spiccano Harvey Keitel, nel personaggio più positivo della situazione, Tim Roth, il ferito, e Michael Madsen, nella parte di Mr. Orange, il pazzo psicopatico. Bisogna essere tolleranti alla violenza, per il quale fu vietato ai minori di 18 anni, divieto che fu poi ridotto ai 14… E’ un esempio di cinema, non solo indipendente, che dimostra che con pochi mezzi si può fare un grande film , che verrà sicuramente ricordato negli anni.
VOTO: 3 SU QUATTRO.
-PULP FICTION (1994)
=quei fumetti dal contenuto osceno che si vendevano negli anni 70. E’ il film che rese Tarantino famoso in tutto il mondo. Vinse l’oscar per la migliore sceneggiatura originale, nonostante fosse candidato ad altri 5, che vennero vinti da Forrest Gump. Ma a distanza di tempo, è Pulp Fiction ad essere più apprezzato rispetto al film di Zemeckis, come era successo nel 79 con Apocalypse Now e Kramer contro Kramer. Quattro storie di violenza, droga e sesso si intrecciano a Los Angeles. Una (la più riuscita) fa capo al sicario Travolta e alla sua storia “d’amore” con la moglie del suo boss; 2- un paio di balordi vuole rapinare una caffetteria; 3- il sicario Travolta e Samuel L. JAckson uccidono per sbaglio un loro collega e chiedono aiuto all’uomo che risolve problemi; 4-Il pugile Willis frega il suo boss e scappa con il malloppo…se non fosse che la sua fidanzata si sia dimenticata l’orologio di suo padre, morto in guerra… Il tutto attraversato da un onnipresente Humor Nero, che rende anche l’episodio più truculento e disturbante (quello con Willis) quasi divertente, mentre nella scena dell’overdose (nell’episodio di Travolta e la Thurman) si ride proprio di gusto. Dura ben due ora e venti, che passano velocissimi, ma a già ad una seconda visione risulta un po’ troppo forzato e un po’ povero di sostanza, nonostante i dialoghi fantastici e la genialità con cui è realizzato. Le Iene, lo supera in bellezza anche se è meno considerato. Comunque, nel bene e nel male, merita di essere guardato almeno una volta.
VOTO: 3- su quattro.
LA RECENSIONE DI JACKIE BROWN MANCA…
-KILL BILL VOL. 1/2 (2003/2004)
Doppio film e doppia fatica per il regista, che da’ sfogo a tutta la sua immaginazione, prendendo spunto dai film di arti marziali di Hong Kong, ma non fa un semplice omaggio, ma bensì un film fantastico in ogni senso, dalla regia agile, ai dialoghi ben scritti ed interpretati, con una storia non originale, ma realizzata con tanta genialità e bellezza che può solo essere ammirata. Personalmente considero questo un unico film, nonostante sia stato diviso in due parti per volere della Moviemax. Beatrix Kiddo si sta per sposare, quando un certo Bill ordina una strage, che viene eseguita, uccidendo tutti i presenti e mandando la Sposa in coma per quattro anni. Quando si sveglierà, vorrà solo vendetta contro coloro che le hanno rovinato la vita, che per altro sono i compagni di una sua vita passata. Infatti Beatrix faceva parte di una setta di assassini d’élite, dei quali ora desidera solo la morte. Tutto sembra al posto giusto in questi due film, uguali, ma diversi: il secondo è molto più parlato e bada di più alla caratterizzazione dei personaggi e si motiva di più la voglia di vendetta della protagonista, mentre il primo è più incisivo, più violento tanto che è diventato l’icona per eccellenza del pulp/splatter che anche autori come Rodriguez hanno cercato di replicare (con risultati neanche male come Machete), ma mai uguagliando questo prototipo. Con JAckie Brown si chiudeva l’era del gangsteristico/B-Movie(della quale fa parte anche GrindHouse per Tarantino e con Kill Bill si apre l’era del vero cinema, che sta continuando con Django. Questo è un film che bisogna vedere per i virtuosismi registici, ma anche semplicemente perché è un gran bel film. Non tutti lo possono sopportare per la violenza esagerata, ma per gli altri è semplicemente bellissimo.
VOTO: 3 E MEZZO SU QUATTRO.
GRINDHOUSE-A PROVA DI MORTE (2007)
Questo omaggio di Tarantino, realizzato in coppia con l’amico Rodriguez, è in onore dei B-Movie anni 70 che venivano roiettati due alla volta, nei cosiddetti spettacoli GrindHouse. Ma come i loro prototipi, questi due film non sono di certo belli soprattutto questo di Tarantino. Infatti mentre quello di Rodriguez, intitolato Planet Terror, aveva un suo perché delirante, questo A Prova Di Morte finisce per risultare noioso e ripetitivo, senza sostanza, composto solo da due lunghi ed interminabili cazzeggi tra ragazze facili, terminando in un lunghissimo ed interminabile inseguimento finale, terminando con una scazzottata ben riuscita e divertente, ma che non asta a mandare a casa contento lo spettatore. Ok che è ispirato a film che erano brutti, e perciò il loro omaggio non poteva essere un bel film, ma nonostante questo risulta essere un film con un soggetto scritto in due minuti, e finisce per essere inferiore al suo gemello Planet Terror. Infine, è probabilmente il peggior film di Tarantino.
VOTO: 2- SU QUATTRO.
BASTARDI SENZA GLORIA (INGLORIOUS BASTERDS-2009)
Per fortuna che dopo il suo peggior film, Tarantino ha sfornato il suo migliore, il primo con un intreccio studiato con cura, con tre o quattro dei dialoghi migliori mai scritti, forse inferiori solo a quelli di Woody Allen. Il regista italoamericano si prende qua moltissime libertà, tra le quali anche la più grande: riscrivere completamente la fine della Seconda Guerra Mondiale e la fine di Adolf Hitler. Un gruppo di ebrei americani capitanati da Brad Pitt si fa paracadutare in Europa per uccidere e scotennare più nazisti possibile, finché cominciano ad interessare i gradi più alti non solo dell’impero Germanico, ma anche dei nemici Inglesi che li vogliono reclutare per portare a termine un attentato ad Hitler. Nel frattempo, l’ebrea Shosanna Dreyfus, proprietaria di un cinema a PArigi, vuole mettere in atto la sua vendetta contro coloro che le hanno massacrato la famiglia davanti agli occhi. Gli attori sono tutti bravissimi, e tra tutti spicca Waltz, che interpreta il sadico colonnello delle SS Hans Landa, che vinse meritatamente un Oscar come migliore attore non protagonista. Ancora una volta, gli Academy lasciano in disparte una pellicola a dir poco fantastica, che resterà nell’immaginario collettivo per molti anni. E’ un gioiello cinematografico, anche se si sente che sotto alcuni aspetti, Tarantino deve comunque continuare a migliorare. E’ “un cocktail di puro cinema” (Paolo Mereghetti).
VOTO: 3 E MEZZO SU QUATTRO.

In attesa di Django Unchained, queste sono le mie recensioni dei film di Tarantino e aggiungerò come commento quella di Jackie Brown quando avrò l’occasione di vederlo.

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