Ad Astra: la recensione di Mauro Lanari

Ben poco d’aggiungere a quanto già stato detto e scritto. L’aporia di una seduta psicoanalitica ben riuscita e “Heart of Loneliness”, Conrad o Coppola dall’odissea nello spazio interiore a quella nello spazio profondo, fr’Antonioni e Tarkovskij. Cambia la conclusione: invece di “The horror! The horror!”, “The boredom! The boredom!”. Forse metafisicamente più appropriato, ma in questo caso totalmente involontario. Contento del flop di incassi.

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