20 Sigarette: la recensione di battista82

L’opera di Aureliano Amadei porta in scena la sua storia personale di sopravvissuto alla grande strage, avvenuta a Nassiriya il 12 novembre 2003. Un colpo nello stomaco per noi italiani, che ci siamo sentiti coinvolti in prima persona da questa tragedia che ha comportato la perdita della vita di tanti nostri connazionali, ma non solo per noi: una ferita lancinante e terribile che ha inciso anche le memorie di tutti coloro che non si sono sentiti e mai si sentiranno disposti ad accettare gli orrori della guerra come inevitabili effetti collaterali di superiori strategie di conquiste o di quali altre astruse ragioni di carattere bellico. Il film, commovente ma anche straziante e duro, racconta la storia della strage di Nassiriya, la barbara uccisione di diciannove italiani e diversi cittadini iracheni, vittime di un atroce attentato kamikaze.
Il grande merito del film è sicuramente il lasciare al realismo delle immagini e al prorompere delle emozioni, senza sventolare nessuna bandiera di semplicistico e ingenuo pacifismo, il compito di condurre lo spettatore verso un’analisi oggettiva e individuale di quella insensata operazione militare che è stata l’invasione dell’Iraq; e di cui Nassiriya resterà nei libri di storia come una drammatica pagina macchiata di sangue. Un plauso, inoltre, agli attori, da Vinicio Marchioni (Amadei nel film) a Carolina Crescentini, da Giorgio Colangeli ad Alberto Basaluzzo.

Battista Passiatore

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