127 ore: la recensione di rocken

grande film..genuino, tutto sostanza e mai un dopato di unweighted scenes, intensificato con un continuum di spunti che mi hanno fatto emozionare per tutto il film.. proprio per questo lo definisco un film di (e per) le emozioni..
la scelta di fare un film con il protagonista bloccato nella stessa location per quasi tutto il tempo era ostica ed è proprio il desiderio di sapere come un regista importante come boyle avrebbe ovviato alle connesse difficoltà che mi ha elettrizzato e spinto ad andare al cinema..
le scelte del regista sono state efficaci e mi ha molto colpito il fatto che egli sia riuscito a privare l’evoluzione delle vicende di quel senso di staticità che ci si aspettava dalla storia di un tale bloccato per 5 giorni in un angusta crepa..
gran bella performance per james franco (per l’occasione evidenzia una preparazione lodevole sia fisica che mentale)che mi fa presagire che una sua conquista in campo “academy” non tarderà troppo ad arrivare..
un piccola speranza era riposta per gli oscar per il best picture ma anche il discorso del re aveva (anche se in parte in sottotraccia) un messagio sociale di importante spessore e in termini di efficacia visiva si è dimostrato superiore..

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