Wolverine: ecco perché Hugh Jackman ha rischiato seriamente di essere licenziato

Quello che oggi viene considerato come il più insostituibile dei mutanti rischiò all'epoca di essere fatto fuori da Fox

Wolverine

Mentre negli ultimi giorni si avvicendano le notizie dei fan Marvel che vorrebbero Taron Egerton come Wolverine nel Marvel Cinematic Universe e dell’attore di The Boys Antony Starr, a cui piacerebbe essere il sostituto di Hugh Jackman, val la pena ricordare che quello che a oggi rimane stagliato nell’immaginario di tutti come l’unico e il solo possibile interprete del Mutante con gli artigli di adamantio in realtà ha rischiato diverse volte di essere sostituito.

HUGH JACKMAN NON ERA LA PRIMA SCELTA COME WOLVERINE

In principio era Mel Gibson, tanto che i concept art erano stati realizzati pensando a lui, ma Bryan Singer voleva un altro attore australiano: Russell Crowe. Quest’ultimo, però, aveva appena concluso le riprese di Il gladiatore e preferì rinunciare. E così alla fine venne scritturato Dougray Scott.
Questi era impegnato sul set di Mission: Impossible II e sembrava che la lavorazione di quel film continuasse a estendersi, rendendo impossibile poter avere il Wolverine prescelto sul set del primo X-Men, quando si scoprì che Scott aveva avuto un brutto incidente che gli avrebbe impedito di lavorare, motivo per il quale Singer chiamò sul set Hugh Jackman, che gli era stato consigliato da Russell Crowe. 

HUGH JACKMAN CHI?

Prima di X-Men Jackman non aveva mai recitato in un film per il cinema, ma solo per la Tv e in teatro in molti musical. Nessuno lo conosceva, tranne in Australia ed era persino difficile trovare in giro informazioni e immagini dell’attore. Un perfetto outsider.

ERA TROPPO ALTO ED ERA TROPPO BUONO 

Nella descrizione diffusa da Marvel il personaggio di Wolverine dovrebbe essere alto circa 1,60 mentre Hugh Jackman è alto 1,88.
Se la caratteristica fisica poteva anche essere relativamente importante, il vero limite di Jackman si dimostrò il carattere. Troppo gentile secondo Singer. Lui e lo sceneggiatore erano davvero preoccupati di avere un Wolverine troppo gentile rispetto al suo alter ego nei fumetti, tanto che il regista più volte minacciò Jackman di sostituirlo se non fosse diventato più cattivo. 
Gli consigliò persino di litigare con la moglie Deborra Lee-Furness per abituarsi a essere meno gradevole, ma Jackman si rifiutò di arrivare a tanto.

Stavo lottando, a essere onesto” ha dichiarato lo stesso Jackman. “Era il primo film che avessi mai fatto in America“, ha detto. “Ero alle corde. Ero nervoso. Ero nella media, nella migliore delle ipotesi. Nessuno diceva niente e pensavo di farla franca, ma non era così“.
Fu in quei giorni di titubanza e incertezza che il boss della Fox Tom Rothman decise di parlargli, perché in effetti non stava andando affatto bene. 

Mi disse che credeva in me, che dal momento in cui aveva visto il mio tape aveva avuto la sensazione viscerale che io fossi il ragazzo giusto, ma che guardare i miei quotidiani era come vedere qualcuno che mette un paralume su una luce“, ha rivelato l’attore.

Sembra che quel discorso motivazionale, unito al pungolo di Singer, abbia avuto effetto, permettendo all’attore di tirare fuori tutta la grinta che era necessaria, tanto da essere considerato ancora oggi un Wolverine insostituibile. 

Sono in molti a essersi fatti avanti, tra cui Keanu Reeves, ma – se come immaginiamo la nuova versione di Wolverine sarà abbastanza giovane – il candidato perfetto a oggi ci pare Dacre Montgomery, il giovane bullo Billy di Stranger Things, già trasformato dall’artista Boss Logic nel celebre mutante

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