Viggo Mortensen ha speso parole molto dure su quanti hanno criticato il film Green Book, da lui interpretato e vincitore nel 2019 dell’Oscar per il miglior film.
In una nuova intervista rilasciata a The Indipendent, l’attore si è scagliato contro le polemiche intorno all’idea secondo cui il film del regista Peter Farrelly si sia fatto portavoce di una narrazione del salvatore bianco. Mortensen sta attualmente promuovendo il suo nuovo film Falling, in cui interpreta un gay che lotta per prendersi cura del padre malato e omofobo: si tratta del suo esordio alla regia, presentato allo scorso Sundance Film Festival (anch’esso oggetto di polemiche di altro segno, per le quali vi rimandiamo in fondo all’articolo).
«Gran parte delle critiche rivolte al film non solo erano irragionevoli, ma erano imprecise, mendaci e irresponsabili – dice Mortensen su Green Book – Basate su un mucchio di stronz*te, per tornaconto personale e niente di più. Hanno influenzato quello che sto facendo o come la gente mi vede come attore? Forse, ma non posso davvero farci nulla».
In Green Book Mortensen interpreta un autista italo-americano incaricato di scortare e proteggere il pianista da concerto Dr. Don Shirley, interpretato dal premio Oscar Mahershala Ali. Quest’ultimo ha vinto il suo secondo Oscar come miglior attore non protagonista dopo quello per Moonlight, mentre Mortensen è stato nominato come attore protagonista ma senza portare a casa l’ambita statuetta dorata.
La famiglia di Shirley ha pubblicamente criticato il film come una falsa rappresentazione del loro parente, mentre altri critici hanno bollato e condannato Green Book semplicemente come la storia della redenzione di un bigotto (in questo caso il personaggio di Mortensen). Il fratello di Shirley, Maurice Shirley, è arrivato a definire il film, nel 2018, come una “sinfonia di bugie”.
Peter Farrelly e Viggo Mortensen, tuttavia, torneranno a collaborare insieme per un nuovo film prodotto da Skydance. Nello specifico si tratta di The Greatest Beer Run Ever, adattamento del romanzo di Joanna Molloy e John “Chickie” Donohue, storia vera dell’uomo (quest’ultimo) che nel 1967 abbandonò New York per rintracciare i suoi amici nella guerra del Vietnam.
Mortensen, nel frattempo, si è anche espresso sulla nuova serie da Il Signore degli Anelli di Amazon: «Se sono preoccupato per il fatto che proveranno a seguire Game of Thrones, con un livello di violenza arbitrario e roba del genere? Non saprei – ha dichiarato l’interprete di Aragorn in un’intervista a NME – So che ci sarà J.A. Bayona, regista spagnolo di grande talento. E stanno girando in Nuova Zelanda, quindi potranno sfruttare i consigli di Peter Jackson e di alcuni membri della troupe. Con un buon esempio da seguire possono fare bene».
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