Un nuovo supereroe è pronto a solcare il grande schermo. Ma stavolta dimenticate le buone maniere e gli atteggiamenti galanti perché Hancock (Sony, in 669 sale) è uno che non ha ancora imparato la lezione già appresa dal collega Spider Man: ovvero che “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”. Sì perché lui, John Hancock, risolve i problemi senza curarsi della valanga di danni collaterali che provoca con i suoi interventi. è questo il profilo del nuovo eccentrico personaggio interpretato da Will Smith nel film diretto da Peter Berg, che arriva in Italia dopo aver incassato già 560 milioni di dollari nel mondo. Nel cast anche Jason Bateman e Charlize Theron, nei panni di una coppia che aiuterà il vagabondo e alcolizzato supereroe a rifarsi un’immagine per riuscire finalmente a piacere alla gente. Sono ben altri i problemi cui deve far fronte invece Silvio Orlando nella nuova pellicola di Pupi Avati Il papà di Giovanna (Medusa, in 350 copie). Orlando, fresco di Coppa Volpi per questo ruolo, veste i panni di un padre eccessivamente premuroso che si trova a fronteggiare una situazione drammatica quando la figlia Giovanna (Alba Rohrwacher) viene accusata dell’omicidio della sua più cara amica. A quattro anni dalla morte dell’attore Christopher Reeve, arriva sugli schermi Piccolo grande eroe (Medusa, in 140 sale), il “cartoon testamento” che lo storico interprete di Superman (che ha trascorso gli ultimi anni della sua vita completamente paralizzato) ha diretto insieme agli animatori Daniel St.Pierre e Colin Brady, e con il quale ha voluto lasciare ai più piccoli una testimonianza sul coraggio e sulle sfide della vita. Protagonista della storia è il piccolo Irving, grande fan del baseball che si ritrova ad aiutare il suo giocatore preferito, Babe Ruth (battitore degli Yankee), quando qualcuno gli ruba la sua adorata mazza da battitore. La vera storia di una falsa squadra è il divertente soggetto di Machan (Mikado, su 47 schermi) vincitore alla Mostra del Cinema di Venezia del premio Europa Cinema Label per il miglior film europeo nella sezione Giornate degli Autori. Uberto Pasolini racconta qui l’incredibile vicenda di un gruppo di ragazzi dello Sri Lanka che espatria clandestinamente spacciandosi per una squadra di pallamano. Con un’esplicita allusione alla famosa favola giapponese delle tre scimmiette che si coprono gli occhi, le orecchie e la bocca, Nuri Bilge Ceylan (premiato all’ultima edizione del Festival di Cannes per la regia) firma Le tre scimmie (Bim, in 38 copie) in cui una famiglia di Istanbul – padre, madre, figlio adolescente – corre verso lo sfascio sotto il peso di troppe responsabilità.
Al.Za.
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