Cinque anni dopo la Palma d’oro per The Square, che si aggiudicò a sorpresa il premio più prestigioso del Festival di Cannes 2017, il regista svedese Ruben Östlund ci riprova con un’altra satira al vetriolo, Triangle of Sadness, ospitata nel Concorso di Cannes 75.
A essere preso di mira in questo caso non è più il mondo dell’arte ma quello dell’apparenza a tutti i costi della comunicazione contemporanea, del narcisismo social e dell’imprenditoria di dubbio gusto etico e morale, al centro di una parabola arthouse di 150 minuti (tutti godibilissimi) che indaga il rapporto uomo/donna e il conflitto della lotta di classe con una miriade di trovate pirotecniche, gag scatenate e risate caustiche.
I protagonisti sono Carl (Harris Dickinson, già visto in The King’s Man – Le origini), modello, e Yaya (Charlbi Dean), influencer sulla cresta dell’onda, che per esigenze lavorative e d’immagine si ritrovano su una crociera di lusso che ospita soltanto milionari di tutto il mondo. Gli equilibri a bordo sono destinati a durare ben poco, specie quando lo yacht affonda e i superstiti si ritrovano su un’isola deserta.
Nel cast anche uno scatenato Woody Harrelson nei panni del capitano della nave rigorosamente marxista (un personaggio funambolico e sopra le righe come tutto il film), mentre il titolo fa riferimento alla ruga d’espressione che appare sulla fronte quando si è corrucciati. Triangle of Sadness sarà distribuito nelle sale italiane da Teodora Film.
Di seguito trovate la nostra video recensione del film.
Foto: Fredrik-Wenzel ©Plattform
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