«Togliete la Z dal titolo»: gli ucraini protestano contro il film d’apertura del Festival di Cannes 2022

ll film che aprirà Cannes 75, Z (comme Z) di Michel Hazanavicius, è finito nel mirino dell’Istituto ucraino: ecco cosa sta accadendo

Z (comme Z)

Il film che aprirà il Festival di Cannes 2022, Z (comme Z) di Michel Hazanavicius, ha attirato l’attenzione dell’Istituto Ucraino, principale istituzione culturale ucraina, facendo capo al ministero degli Esteri.

L’Istituto ha infatti inviato una lettera ufficiale all’organizzazione del festival cinematografico francese e al regista per chiedere che al film sia dato un nuovo titolo, come riportato da Variety, che ha avuto modo di visionare la lettera e ha realizzato un dettagliato report sull’argomento.

Il motivo? La lettera Z del titolo ha assunto un nuovo valore dopo l’invasione russa in Ucraina, visto che è diventata il simbolo dell’esercito russo e di chi ne sostiene la causa e campeggia anche sui mezzi militari delle truppe di Vladimir Putin (lo si è visto anche nelle manifestazioni filo-russe tenutesi in Europa). Per il direttore generale dell’Istituto Ucraino Volodymyr Sheiko, direttore d’orchestra e firmatario della lettera, modificare il titolo si configurerebbe come «un gesto contro le barbarie, le violenze e il terrore dell’esercito russo».

Il titolo del film è stato naturalmente scelto prima dello scoppio del conflitto e fa riferimento alla trama del film: il nuovo lungometraggio del regista premio Oscar per The Artist, con nel cast Romain Duris e Bérénice Bejo, racconta di una troupe cinematografica che, durante le riprese di un film di zombie (da cui la Z) a basso budget, si ritrova ad affrontare una vera apocalisse di morti viventi.

La responsabile cinema dell’Istituto Ucraina, Natalie Movshovych, ha rilevato che in Russia i media locali avrebbero usato il titolo del film nelle loro comunicazioni asserendo che si tratti di un segnale di sostegno alla causa russa, e ha chiesto pertanto espressamente al direttore artistico di Cannes, Thierry Frémaux, e allo stesso Hazanavicius di schierarsi a supporto di «tutte le vittime delle di Kiev, Mariupol e Kharkiv» con un gesto che, com’è facile immaginare, dal suo punto di vista avrebbe un alto valore simbolico. 

«Cannes rimane in silenzio sull’argomento – ha riferito Movshovych – Per quanto ne so, questa riluttanza si basa sulla posizione secondo cui si tratterebbe solo di una coincidenza e dovrebbe trattarsi di una decisione del regista, considerando che “Final Cut” è la versione internazionale del titolo e “Z” è il titolo francese».

Il regista ha replicato quanto segue: «Ho chiamato il mio film Z (Comme Z) perché è una commedia di zombi e si ispira a quella che in Francia chiamiamo serie Z o film di serie B in America. Sapere che questo titolo ha causato angoscia al popolo ucraino mi fa sentire impotente e molto triste, perché è l’ultima cosa che volevo fareHo dedicato diversi anni della mia vita alla realizzazione di un film intitolato The Search sulla guerra del 1999 tra Cecenia e Russia, che mostrava il modo barbaro in cui l’esercito russo ha trattato il popolo ceceno. Penso di essere l’unico regista francese che ha fatto un film su quest’argomento»

«Il titolo è su tutto il materiale di marketing e anche nei titoli di coda – ha detto Hazanavicius – Ma ci siamo assicurati di avere il titolo internazionale, Final Cut, in vista durante il Festival di Cannes e in tutto il materiale che sarà esposto sul posto. L’avrei cambiato ovunque se avessi potuto farlo. Il mio cuore è con il popolo ucraino che ha sofferto abbastanza e l’ultima cosa che voglio fare è causare più dolore o più disagio».

La polemica si è estesa intanto anche alla partecipazione in Concorso alla 75esima edizione del festival del film Tchaikovsky’s Wife, del regista russo Kirill Serebrennikov, per i legami che quest’ultimo avrebbe intrattenuto con l’ex vice capo dell’amministrazione presidenziale Vladislav Surkov, definito dall’Istituto Ucraino «un architetto della macchina di propaganda russa, direttamente responsabile dell’invasione barbarica che sta avvenendo in Ucraina proprio adesso»Il film è stato sostenuto anche dal fondo cinematografico privato Kinoprime, del valore di 100 milioni di dollari, del miliardario russo Roman Abramovich (patron della squadra di calcio londinese del Chelsea).

Il regista Serebrennikov negli anni è diventato un nemico del regime russo per i suoi lavori cinematografici e le sue idee. Si è ritrovato da dissidente agli arresti domiciliari a non poter uscire dalla Russia (dalla quale al momento è fuggito dopo che il tribunale di Mosca ha annullato la sua condanna a tre anni di reclusione), e non ha potuto accompagnare a Cannes i suoi ultimi film Leto e Petrov’s Flu. Il regime di Putin secondo molti l’avrebbe osteggiato accusandolo, con un pretesto, di appropriazione indebita per i fondi di un teatro da lui diretto. Cannes, come molti altri festival, dopo lo scoppio della guerra aveva annunciato che non avrebbe selezionato film finanziati dallo stato russo. 

Foto: SK Global Entertainment, Bluelight, Getaway Films, La Classe américaine, France 2 Cinéma, GAGA Corporation

Fonte: Variety

© RIPRODUZIONE RISERVATA