Capello nero cotonato, cerone bianco, rossetto rosso, smalto scuro. Cheyenne è una ex rockstar ormai in pensione ma ancora bambina. A 50 anni si veste e si trucca come quando saliva sul palcoscenico e vive a Dublino con la moglie Jane (una Frances McDormand presa in prestito momentaneamente ai Coen per un ruolo molto simile a quelli a cui ci ha abituati) in uno stato di perenne apatia: «Credo di essere depresso» le confessa una sera. Cheyenne è una maschera, a metà tra Robert Smith dei Cure ed Edward Mani di Forbice (lo interpreta uno straordinario Sean Penn, ingiustamente rimasto a mani vuote a Cannes), che si trascina con il suo incedere lento tra centri commerciali e supermercati insieme al fedele trolley, proiezione di tutte le situazioni irrisolte che turbano il suo animo inquieto. L’occasione della svolta arriva insieme a una telefonata: suo padre, a New York, sta morendo.
Sarà l’inizio di un lungo viaggio, anzi due. Uno “fisico”, che lo porterà a scoprire l’ossessione con cui il genitore ha convissuto tutta la vita e a realizzare il suo ultimo desiderio: vendicarsi di un criminale nazista da cui era stato umiliato. E uno interiore: un complesso e necessario percorso alla ricerca di un posto dentro di sé e del proprio vero volto. Lungo il cammino incontrerà una cameriera dalla chioma rossa disposta a qualche ora d’amore (ma «non posso, sono sposato»), l’uomo che ha inventato il trolley, e darà prova della sua genialità in una fulminante partita a ping pong. Del resto, il senso del viaggio non è mai né nella partenza né nell’arrivo, ma in quello che sta in mezzo. Paolo Sorrentino dirige (per la prima volta negli States) un road movie visivamente forte e insieme delicato, costellandolo di inquadrature uniche (specie i campi lunghi nella seconda metà del film), momenti di poesia (la scena in cui Cheyenne canta a un bimbo “This Must Be the Place”) e ballate rock (firmate per lo più da David Byrne, che compare in un cameo). Il resto lo fa quello Sean Penn che il regista ha conosciuto tre anni fa sulla Croisette («Non pensavo si potesse recitare così bene» ha confessato Sorrentino), capace di infondere al suo personaggio verità, senza mai inciampare nel grottesco o nella caricatura.
(Italia 2011)
Regia: Paolo Sorrentino
Interpreti: Sean Penn, Frances McDormand, David Byrne, Eve Hewson, Judd Hirsch
Trama: Cheyenne, ex rockstar in pensione e ormai in perenne stato di depressione, informato della morte di suo padre parte da Dublino alla volta di New York…
Genere: drammatico
Durata: 118’
DA VEDERE PERCHÉ: per non perdersi una delle più grandi interpretazioni di Sean Penn e la svolta hollywoodiana del nostro Sorrentino.
Dal 14 ottobre
La scheda è pubblicata su Best Movie di ottobre a pag. 94