[Attenzione SPOILER!]
Dopo aver scoperto un altro importante cameo nel film, il Q&A di J.J. Abrams e degli sceneggiatori Lawrence Kasdan e Michael Ardnt ha rivelato il perché del ritorno in scena di R2-D2.
Sappiamo che il droide passa gran parte del film in una sorta di stan by fino a quando, sul finale del film non si risveglia permettendo ai protagonisti di ricostruire la mappa e trovare quindi Luke Skywalker.
Secondo quanto riportato da Entertainment Weekly, queste sono state le parole di Michael Arndt: «L’intero film è una serie di introduzioni per i personaggi. Volevamo che tutti loro venissero introdotti in un modo magnifico (A+). Ogni persona doveva avere un suo momento. Persino la Millennium Falcon, la cui presentazione è stata un’idea di Bryan Burk. Nella mia sceneggiatura originale R2-D2 e C-3PO ricomparivano insieme, ma Lawrence giustamente ha detto: dobbiamo tenerli separati. L’arrivo di R2-D2 doveva essere una sorta di regalo in ritardo, bisognava far crescere l’aspettativa negli spettatori».
Un’altra reintroduzione importante era sicuramente quella di Luke e grazie alle dichiarazioni di Arndt scopriamo che «Nelle prime versioni della storia, Rey era a casa, la sua casa veniva distrutta, lei finiva per strada e lì incontrava Luke. Successivamente si scontrava con il villain. In effetti era una storia che non funzionava, ma era anche il 2012. Avevo la sensazione che l’ingresso in scena di Luke avrebbe tolto attenzione al resto. Improvvisamente non ti importava più nulla dei nuovi personaggi perché c’era lui, eri concentrato sulla sua storia». E così lo stesso Luke da protagonista è passato a essere la ragione che da vita all’avventura. Rey, Han, Finn e Chewbacca si mettevano alla sua ricerca, scoprendo nel frattempo che in passato era successo qualcosa di terribile, così terribile da convincere lo Jedi a esiliarsi dal mondo.
E lavorando sulla sceneggiatura, gli autori si sono resi conto che poteva essere successo lo stesso a R2-D2: ciò che aveva traumatizzato Luke poteva aver traumatizzato anche il droide. Quando i protagonisti ottengono la porzione di mappa olografica utile a rintracciare Luke, hanno bisogno della mappa più ampia, che è invece nelle “mani” di R2-D2: «Abbiamo pensato a quando, in Una Nuova Speranza, il droide aveva avuto accesso al mainframe dell’Impero, quando i protagonisti stavano cercando Leia. R2-D2 si era collegato al database della Morte Nera per ottenere la mappa integrale, che includeva i templi Jedi».
J.J. Abrams ha poi concluso la risposta affermando che «L’idea era che collegandosi, il droide era riuscito a scaricare gli archivi dell’Impero, cosa che ad un certo punto suggerisce lo stesso Kylo Ren». Dopo tutto quel tempo i dati tornano utili grazie all’avvicinamento di BB-8 a R2-D2. In merito il regista aggiunge: «BB-8 arriva e gli chiede “ho questo pezzo di una mappa, non è che hai il resto?” L’idea era che R2-D2, pur da dormiente, abbia potuto sentire quella domanda, innescando così un meccanismo che gli ha permesso di risvegliarsi. Certo, può sembrare pura fortuna, una scappatoia: hai perso una persona mentre un’altra è addormentata… in fondo vuoi solo che qualcuno ritorni».
Con tutti questi spoiler in giro, se non lo avete ancora fatto conviene proprio che corriate al cinema a vedere Star Wars: Il Ritorno della Forza!
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SE e SOLO SE avete già visto il film, invece, qui c’è l’ultimo post sul blog di Luca Maragno: “Una nuova speranza per Il risveglio della Forza”
Fonte: EW
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