Speciale Percy Jackson: Dal libro al film

Lo scrittore Rick Riordan racconta come è nata l'idea della saga e della collaborazione con Chris Columbus

Le informazioni di seguito sono estrapolate dal pressbook ufficiale del film.

PERCY JACKSON E GLI DEI DELL’OLIMPO: IL LADRO DI FULMINI è stato girato a Vancouver, con location supplementari a Las Vegas, New York e Nashville. La Twentieth Century Fox distribuirà il film in tutto il mondo il 12 febbraio 2010, solo in Italia il film uscirà il 12 marzo.

L’autore Rick Riordan, che per molti anni ha insegnato Mitologia greca nella scuola secondaria in California e Texas, ha avuto l’idea del primo libro (da cui sono poi scaturiti altri quattro romanzi e un seguito di alcuni milioni di fan) leggendo le saghe degli antichi eroi greci al figlio maggiore, Haley, la sera prima di dormire.

“Quando ho esaurito i miti, mio figlio è rimasto deluso”, scrive l’autore sul suo sito web, ricordando affettuosamente quei momenti, quando il bambino aveva nove anni. “Mi ha chiesto allora d’inventare delle storie nuove con gli stessi personaggi. Mi è tornato in mente un lavoro di scrittura creativa fatto con i miei alunni, che avevano ideato nuovi semidei, figli di un dio o una dea di loro scelta, di cui avevano narrato le gesta secondo lo stile greco”.

Riordan aggiunge: “E così nella mia testa ho creato Percy Jackson e ho raccontato a Haley la sua avventura in cerca del fulmine di Zeus nell’America contemporanea. Ci sono volute tre sere per narrare l’intera vicenda e, quando ho finito, mio figlio mi ha detto che avrei dovuto scriverne un libro”.

Quelle tre sere sono alla fine diventate per Riordan un’odissea durata un anno, per ultimare il primo libro destinato a un pubblico giovane (l’autore era già noto per alcuni romanzi, tra cui il thriller Big Red Tequila, pubblicato nel 1997, sull’investigatore privato Tres Navarre).

“Ho scelto alcuni alunni di varie classi, ai quali ho proposto di ‘collaudare’ il romanzo”, racconta l’autore. “Ero nervoso! Sono abituato a mostrare i miei lavori a persone adulte e non sapevo se ai ragazzi sarebbe piaciuto. Ho finalmente capito che cosa provano quando mi consegnano un compito e aspettano di riaverlo con le correzioni, un commento e il voto! Fortunatamente, i ragazzi sono stati entusiasti. Mi hanno anche dato qualche suggerimento utile”.

Dopo la pubblicazione, nel 2005, sono passati altri cinque anni prima che Hollywood portasse sullo schermo le avventure di Percy Jackson. Mentre gli studi cinematografici studiavano la possibilità di trasformare il primo libro di Riordan in un film, l’autore ha creato una vera e propria saga, scrivendo un romanzo all’anno tra il 2006 e il 2009.

Chris Columbus è rimasto molto colpito dalla storia di Percy Jackson: “Non abbiamo mai visto il mondo della mitologia greca in una vicenda come questa. Penso che Rick abbia creato qualcosa di unico con la giustapposizione del mondo dell’antica Grecia alla vulnerabilità dell’America contemporanea”.

Per Columbus il mondo della fantasia non è una novità. Oltre ad avere lanciato Harry Potter, dirigendo i primi due film della serie e producendo il terzo, il regista ha ottenuto uno straordinario successo anche con tre sue sceneggiature precedenti, tutte originali: “Gremlins”, “I Goonies” (The Goonies) e “Piramide di paura” (Young Sherlock Holmes).

Columbus descrive il genere cinematografico della sua nuova produzione come un’avventura contemporanea che incontra la mitologia greca, con nulla in comune con i classici film sull’antica Grecia con divinità in abiti fluttuanti sedute su soffici nuvole. “Questa storia è un’epopea radicata nella realtà, pur rappresentando una sinistra battaglia soprannaturale tra il bene e il male”, egli spiega.

Per l’adattamento del libro, è stato chiamato lo sceneggiatore Craig Titley, con il quale Columbus e gli altri soci della 1492 Pictures avevano già collaborato nella commedia di successo “Una scatenata dozzina” (Cheaper By the Dozen). La sua conoscenza della mitologia greca si è dimostrata quanto mai tempestiva.

“Quando mi ha fatto avere il libro, Chris sapeva del mio dottorato di ricerca sulla storia della mitologia”, ricorda Titley. “Avevo appena ultimato gli studi e ho pensato che il progetto fosse perfetto, perché avevo la testa piena di miti, mostri ed eroi greci. Tra l’altro, è il film che sogno di vedere fin da quando ero bambino. La mitologia ha sempre esercitato una forte attrattiva e ora vi è una sorta di rinascimento della mitologia nella cultura popolare. Sembra che abbia catturato l’immaginazione”.

Molto prima che Titley mettesse mano alla sceneggiatura, Columbus e il socio Michael Barnathan avevano presentato la loro idea alla società di produzione cinematografica e, subito dopo, si erano dedicati al lavoro artistico-concettuale per meglio rappresentarla. “La concettualizzazione artistica esemplificava la visione e il tono che Chris aveva in mente per il film”, spiega Barnathan. “Per Chris era importante che alcuni mostri e creature fossero chiaramente ispirati all’antica mitologia e all’arte greca, pur avendo una connotazione nuova e fresca, come non si era mai vista prima. Così, abbiamo iniziato a lavorare partendo dalla concettualizzazione artistica. La società di produzione ha dimostrato un grande interesse, capendo che la storia poteva diventare molto di più di un semplice film per bambini”.

Una volta stabilito il leitmotiv visivo del progetto, i realizzatori si sono dedicati alla sceneggiatura. “Il libro è magnifico, ma non era possibile riportare nel film tutto”, spiega Barnathan. “Abbiamo cercato di mantenere integra l’essenza della storia, dei personaggi e del mondo che Rick aveva creato, e di collocarla in un contesto cinematografico”.

“Uno dei principali cambiamenti è stato di aumentare l’età di Percy e dei suoi amici”, osserva Titley. “Nel libro è un bambino di dodici anni, ma la storia sarebbe stata più divertente se Percy fosse stato un adolescente. A diciassette anni, potevamo anche introdurre una nota ‘giocosa’ nel rapporto tra lui e Annabeth”.

“Per me la storia era perfetta perché il grande mondo mitologico popolato di mostri, che abbiamo potuto ideare e creare, era collocato nella nostra realtà”, afferma Columbus. “Il cuore della vicenda è Percy, un ragazzo che vuole salvare la madre e scoprire chi sia il padre, di cui ignora tutto. La storia è ricca di emozioni ed è il tipo di storia che scatena in me, come regista, una profonda reazione”.

“Il film analizza anche i rapporti tra genitori e figli”, aggiunge Barnathan. “È un tema che attraversa l’intera vicenda ed è qualcosa che caratterizza molti dei film di Chris, in cui l’idea della famiglia è una nota dominante. In ‘Mamma, ho perso l’aereo’ (Home Alone) c’è un ragazzino che ha perso i genitori. In ‘Mrs. Doubtfire – Mammo per sempre’ i figli cercano di far rimanere insieme i genitori. Qui abbiamo un ragazzo in cerca del padre, mentre tenta di salvare la madre e rimettere insieme la famiglia”.

“Ciò che spinge Percy a intraprendere il lungo viaggio è la volontà di salvare la madre”, spiega l’attore Logan Lerman, che interpreta il protagonista. “Per lui, questo è più importante della salvezza del mondo. Durante il tragitto, scopre che la madre è viva, ma resterà prigioniera di Ade finché lui non consegnerà il fulmine al dio degli inferi. Così, Percy cerca di trovare un modo per entrare nel mondo dell’oltretomba, convincere Ade della sua innocenza e far liberare la madre. È questo che lo spinge ad attraversare il continente e affrontare l’Idra, Medusa e molti altri pericoli. Sì, è vero che intraprende il difficile viaggio insieme ai suoi due amici per convincere Zeus e Ade e tutti gli dei della sua innocenza, ma la motivazione di fondo è la salvezza della madre”.

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