Professione Impersonator – Seconda parte alla scoperta di un nuovo modo di vivere il cosplay

Prosegue il nostro viaggio tra i cosplay identici all'originale, per scoprire come una passione può trasformarsi in un business. Ma l'apparenza non basta: serve abbracciare lo stile del personaggio a 360 gradi

Spesso sosia e impersonator non lo sono solo fisicamente, ma come in un gioco di specchi avvicinano la loro personalità a quella del personaggio di cui sono la rappresentazione vivente. E non si limitano solo al costume più mainstream, ma variano anche nella proposta, come spiegano i ragazzi della Banda Lupin: «Ognuno di noi ha abiti e accessori diversi per ogni serie o film; abbiamo realizzato anche variant piuttosto insoliti, curiamo con estrema attenzione look interpretazione ed espressività in modo da non uscire mai dal personaggio: ci siamo accorti di avere caratteri e fisionomie simili, insomma è diventato uno stile di vita!».

«Io ho dovuto aspettare un anno, dopo il mio esordio, per il costume del Maestro delle Arti Mistiche», afferma invece Michele Paterakis, impersonator dei ruoli più pop di Benedict Cumberbatch. «Nel frattempo ho interpretato il personaggio con un semplice camice chirurgico e mi sono pure inventato un look con un abito nero stile Sherlock, abbinato alla famosa gemma di Agamotto di Doctor Strange… gli abiti sono semplicemente degli optional… tutto gira intorno al personaggio, la recitazione e la personalità. E mentre può capitare molto spesso di essere fermato per strada, quando mi trovo insieme a Marco, anche se siamo in maglietta e jeans mentre facciamo un giro in un centro, le probabilità di essere fermati e causare il “panico” in mezzo alla gente aumenta ancora di più. Sostanzialmente non abbiamo bisogno di fare nulla o di “giocarci”… È il gioco che viene da noi. Questo perché, da solo crei il dubbio, in coppia dai la conferma».

E Marco Spatola, aka Tony Stark, aggiunge: «Per ora impersono principalmente Tony Stark ma ho fatto un breve test su Sherlock e devo dire che ha convinto ed è stato subito premiato in fi era a Bologna. L’obbiettivo di ognuno di noi impersonator dovrebbe sempre essere quello di portare al pubblico le diverse interpretazioni del proprio attore di riferimento».

NON SOLO FIERE DEL FUMETTO

Le fiere del fumetto per questi interpreti sono solo la punta dell’iceberg, spesso infatti vengono chiamati per altre attività parallele proprio in virtù delle loro fama e somiglianza. E così se la Banda Lupin a bordo della mitica 500 gialla presenzia spesso a sagre, inaugurazioni, concerti, matrimoni, pubblicità e altro, capita che Jack Sparrow/ Willy Wonka/Grindelwald sia chiamato a partecipare ai video degli Eiffel65, o di Skardi (ex leader dei veneziani Pitura Freska), ma che vanti anche collaborazioni con nomi di spessore come alcuni comici di Colorado, Massimo Boldi, Paolo Belli, Charlie Gnocchi e tanti altri ancora. Per non parlare dei numerosi shooting fotografici che spesso mettono in difficoltà per il loro realismo e somiglianza con gli originali.

SON SODDISFAZIONI!

Non c’è dubbio che interpretare personaggi che si trovano sulla cresta dell’onda dia la possibilità di vivere anche situazioni incredibili e paradossali. Ospitate Tv a famosi programmi non mancano praticamente per nessuno di loro come abbiamo visto, come anche inviti per tutto lo stivale e qualche partecipazione estera, ma spesso valsa complimenti e condivisioni da parte del game producer Harada in persona. Per non parlare della volta che ebbe la possibilità di lavorare durante uno show con George Romero, un’esperienza indimenticabile che porterà sempre nel cuore. Per Michele Paterakis uno dei ricordi più significativi è stato l’incontro e le due chiacchiere con Benedict Wong, alias l’interprete di Wong nei film Marvel, durante un evento a Colonia, oltre gli attestati di stima dei suoi fan per la sua estrema disponibilità.

Marco Spatola invece ha affiancato un manager della Marvel Usa nello scorso Lucca Comics, prendendo parte allo spettacolo del doppiatore Angelo Maggi, voce italiana di Robert Downey jr. Ma al primo posto tra le sue esperienze mette «L’aver aiutato bambini che stavano male ad affrontare cure strazianti o situazioni molto difficili, e vedere gli occhi dei genitori riempirsi di lacrime per un tuo gesto è la mia più immensa soddisfazione ed uno dei motivi che mi porta spesso a superare ostacoli e difficoltà»

COSA SANCISCE UN COSPLAY “UFFICIALE”?

Non esiste un comitato ufficiale atto a riconoscere l’impersonator come tale, ma attestati, inviti, foto virali, esperienze e collaborazioni di un certo livello accrescono in modo inequivocabile lo status e il curriculum dello stesso. Così la Banda Lupin vanta al suo attivo collaborazioni con il cantante Giorgio Vanni per il video della sigla del ladro gentiluomo, ma anche la partecipazione alla premiere italiana dell’ultimo film in CG. Secondo Mr. Stark invece: «L’ufficialità è un cammino lunghissimo e molto spesso per molti penso infinito». Per Rosi Dotti, aka Lady Oscar, invece è di fatto il pubblico a decretare in qualche modo la somiglianza legandoti indissolubilmente al personaggio: «Io non mi ritengo un impersonator nel vero senso della parola, ma portando lo stesso personaggio da anni ormai, è quasi automatico che la gente metta in correlazione me con Lady Oscar».

Per Milena le cose sono andate diversamente: «Quando Square Enix mi ha contattato per il casting di Lara Croft, la mia eroina preferita, per poter essere una delle cosplayer ufficiali, non ci potevo credere. Non si tratta di un’investitura unica ci sono altri sosia-testimonial sparsi per il mondo, che si dividono per i vari eventi. L’ufficialità in questo caso viene confermata dalla casa tramite il gettone Ambassador; altre volte si è trattato invece di attestati, o più spesso c’è un contratto di vincolo tra chi presta la propria immagine e chi ingaggia».

PERSONAGGI EVERGREEN

Quando un personaggio nel tempo si afferma così iconicamente, diventando talmente famoso da assurgere all’immortalità mediatica, ecco che la sua riconoscibilità lo rende perfetto per essere impersonificato, specie se rimane per anni sulla cresta dell’onda, grazie a reboot, sequel e quant’altro. Va da sé che i protagonisti in carne e ossa finché “invecchiano” con le loro controparti cinematografiche hanno una spendibilità più elevata rispetto a quelli animati o videoludici che spesso restano immutati nel tempo. Ma i doppelganger che calcano l’italico suolo non sembrano preoccuparsene, e fintanto che il pubblico tributa loro i dovuti consensi e possono godere di soddisfazioni ed esperienze così ineguagliabili, si godono la meritata “fama” regalandoci scatti e video da vere star!

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