«Credo nei tribunali perché sia accertata la verità. E fatta giustizia. Sono innocente e sono certo che questo emergerà», ha detto Paul Haggis in un’intervista a Repubblica, la prima dopo le accuse di violenza sessuale mosse ai suoi danni a Ostuni, in Puglia, che hanno fatto scattare per lui le manette per poi arrivare alla revoca degli arresti domiciliari. Ad accusare il regista di Crash – Contatto fisico era stata una ragazza inglese che aveva trascorso col cineasta qualche giorno in un b&B del luogo. Lui, dal canto suo, si è sempre detto innocente, asserendo che quei rapporti erano stati consensuali.
Il giudice di Brindisi, Wilma Gilli, dopo l’interrogatorio della donna in incidente probatorio e la lettura dell’istanza dell’avvocato di Haggis, Michele Laforgia, ha scarcerato Haggis, ravvisando una sostanziale «assenza di violenza e costrizione». Per gli investigatori si tratta di una vicenda che ruota intorno al consenso, mentre per il legale di Haggis non c’è stata nessuna «nessuna lesione, nessun segno di violenza, nessuna manifestazione di dissenso, né in privato né in pubblico: mister Haggis è assolutamente innocente».
Nell’intervista concessa a Repubblica, Haggis ha parlato per la prima volta di quanto accaduto: «Essere accusato di violenza sessuale, di un grave reato che io assolutamente non ho commesso, è stato devastante. Un’esperienza che nessuna persona innocente dovrebbe mai vivere. E’ stato difficile non poter parlare con i miei figli e la mia famiglia, che erano venuti in Italia per stare con me durante il festival».
Haggis ha poi aggiunto: «Come ho detto alla Giudice il mio primo errore è stato permettere a qualcuno che conoscevo appena di venire a trovarmi. E’ stata una stupidaggine. Il secondo errore è avvenuto l’ultima mattina, quando è accaduta qualcosa che ho trovato particolarmente spiacevole e ho deciso di troncare questa situazione. Ho accompagnato quella donna all’aeroporto alcune ore prima del suo volo. Ma, sì, sono arrabbiato con me stesso per aver commesso questi errori. Però non riesco ancora a capire cosa abbia portato a queste accuse false contro di me».
A proposito della sua accusatrice, Haggis preferisce non entrare nei dettagli: «Preferisco non parlare della signora che mi ha accusato. L’indagine è ancora in corso, e penso sia giusto mostrare il massimo rispetto per il lavoro dei magistrati. Posso solo dire che sono d’accordo con le conclusioni alle quali è arrivata la Giudice Wilma Gilli sulla versione della mia accusatrice. D’altra parte non vedo alcun motivo plausibile per cui una persona sinceramente interessata a una relazione non usi il suo vero nome. Un’altra cosa: durante il suo interrogatorio era molto preparata, come se avesse fatto le prove. Non certo fragile o soggiogata, come ha affermato».
Infine, una notazione su Scientologoy, da cui Haggis è fuoriuscito nel 2009. «Lentamente sono arrivato a capire che Scientology era, in effetti, una organizzazione profondamente corrotta. È qualcosa che forse avrei dovuto capire molto prima, ma di certo non potevo più far parte di questa organizzazione né difenderla Non ho prove ma, dopo quello che ho imparato da Scientology, so che sono capaci di qualsiasi cosa. Se parli contro di loro, useranno qualsiasi mezzo per distruggere la tua reputazione, carriera e famiglia. Chiamano questa tattica spietata “Fair Game”».
Fonte: la Repubblica
Foto: Getty (Gareth Cattermole/Getty Images)
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