Del progetto si parlava ormai da anni, più precisamente dal 2007, quando la rivista Variety aveva annunciato l’inizio dei lavori sulla versione cinematografica di Neuromante, la bibbia del genere cyberpunk, pubblicata nel 1984 da William Gibson. Sulle prime, dietro alla macchina da presa avrebbe dovuto esserci regista di origine coreana Joseph Kahn (noto per i video musicali realizzati per conto di Eminem, Maria Carey e molte altre stelle del pop), mentre alla produzione avrebbe dovuto esserci Peter Hoffman, produttore indipendente con un budget di 70 milioni di dollari. Star del film, Hayden Christensen, l’ex Anakin Skywalker della seconda trilogia di Guerre Stellari.
Al momento non è ancora chiaro se il cambio di regia, da Kahn a Vincenzo Natali (alla regia dell’inquietante The Cube e più recentemente di Splice, con il premio Oscar Adrien Brody) non porterà anche a un nuovo protagonista o se Christensen verrà confermato. Da ricordare, il fatto che la sceneggiatura di Neuromante è stata scritta addirittura nel 1990 da Chuck Russel (tra i suoi lavori spiccano The Mask, il secondo Nightmare e molti altri ancora) e non già da Gibson come i fan più accaniti del cyberpunk sostenevano e anche che, in una recente intervista, Natali ha dichiarato che intende cominciare a riscrivere il nuovo film al termine della promozione di Splice, la sua ultima fatica.
La letteratura cyberpunk non è nuova a trasposizioni cinematografiche (si pensi solo al precursore del genere Blade Runner, diretto da Ridley Scott nel 1982 e tratto dal libro Gli androidi sognano pecore elettriche di Philip K. Dick) e, in particolare, un altro racconto di William Gibson è già arrivato nelle sale cinematogratiche. Si tratta di Johnny Mnemonic, pellicola del 1995 diretta da Robert Longo e interpretata da Keanu Reeves nella parte del protagonista, un “corriere mnemonico”, sorta di hard disk umano utilizzato per trasportare informazioni segrete e spesso illegali. Il film era tratto dal racconto Johnny Mnemonico, contenuto nella celebre antologia cyberpunk di Gibson La notte che bruciammo Chrome e pubblicata nel 1986. Salito agli onori della cronaca agli inizi degli anni ’90, anche grazie all’avvento della realtà virtuale ed ai primi esperimenti in questo ambito, (da ricordare anche Il Tagliaerbe, tratto da un raccontro di Stephen King e interpretato da Pierce Brosnan e Jeff Fahey) il genere cyberpunk centrifugava temi fantascientifici come gli impianti cibernetici che migliorano le prestazioni umane, droghe sintetiche, nanotecnologie, realtà virtuale, computer potentissimi e realtà classiche criminali come mafia, yakuza, traffico di organi e uomini d’affari senza scrupoli, distillando un futuro senza speranza nel quale solo gli esseri umani “migliorati” tecnologicamente avevano la possibilità di sopravvivere in una realtà oscura e fredda, dove la tecnologia più esasperata era parte integrante della loro vita quotidiana.
La storia di Neuromante racconta le vicende del cowboy cibernetico Case (sostanzialmente un hacker che si è sottoposto a chirurgia neurale per migliorare le sue capacità e operare nel cyberspazio in modo pù rapido ed efficace) che vuole tornare in sella dopo essere stato “depotenziato” chirurgicamente per aver pestato, evidentemente, i piedi sbagliati. Case è fisicamente distrutto, anche per via dell’abuso di droghe che hanno accompagnato la sua attività professionale da cowboy del cyberspazio, ma intende recuperare le sue facoltà e i suoi impianti neurali per tornare “in sella” e ricominciare a lavorare. Peccato che per gli impianti che gli servono occorrano molti soldi. L’intelligenza artificiale della Tessier-Ashpool SA (una importante corporazione), gli viene però in soccorso, ripristinandone temporaneamente le capacità a patto che Case violi le difese della corporazione stessa e si impadronisca di una serie di informazioni riservate. Se non ci riuscirà, il timer biologico inserito nel suo apparato circolatorio combinerà un bel guaio…
Con un background così ricco di spunti e suggestioni, ma soprattutto con un romanzo intenso e complesso come Neuromante a fare da base dettando tempi e personaggi, siamo davvero curiosi di vedere quale direzione prenderà il lavoro di Natali che con Cube ha già dimostrato di sapersi muovere bene su terreni particolari come quelli al confine tra thriller e fantascienza.
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