Mostra del cinema di Venezia 2022, annunciati tutti i film della 79esima edizione: Guadagnino, Iñárritu e Blonde in Concorso

5 i film italiani in gara: oltre a Bones and All, dove Luca Guadagnino torna a dirigere Timothée Chalamet, anche i nuovi lavori di Gianni Amelio, Emanuele Crialese, Susanna Nicchiarelli e Andrea Pallaoro. A impreziosire il Fuori Concorso le nuove serie, integrali, dei registi danesi Lars Von Trier e Nicolas Winding Refn. Tantissime le star attese, da Harry Styles a Cate Blanchett passando per Penélope Cruz e Hugh Jackman

Venezia 79

ll presidente della Biennale di Venezia Roberto Cicutto e il direttore artistico Alberto Barbera hanno presentato in conferenza stampa il programma della la 79esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, che si terrà come di consueto al Lido di Venezia dal 31 agosto al 10 settembre 2022.

Tanti i grandi nomi in cartellone. Gli italiani in Concorso sono Il signore delle formiche di Gianni Ameli con Luigi Lo Cascio, Elio Germano e Sara Serraiocco, ricostruzione del caso Braibanti, L’immensità di Emanuele Crialese con Penélope Cruz, Bones and All di Luca Guadagnino che torna a dirigere Timothée Chalamet accanto a Taylor Russell per un cannibal movie nell’America più marginale, A Chiara di Susanna Nicchiarelli, nuovo ritratto femminile della regista su Santa Chiara con Margherita Mazzucco de L’amica geniale, e Monica di Andrea Pallaoro. 

In Concorso tra i più attesi, oltre al film d’apertura White Noise di Noah Baumbach annunciato ieri, troveremo: The Whale di Darren Aronofsky con Brendan Fraser; Blonde di Andrew Dominik, film su Marilyn Monroe con Ana de Armas; Tár di Todd Field con Cate Blanchett nel ruolo di una direttrice d’orchestra; Bardo, False Chronicle of a Handful of Thruths, descritto come il film più personale del regista messicano Alejandro González Iñárritu; The Eternal Daughter di Joanna Hogg con Tilda Swinton; The Banshees of Inisherin di Martin McDonagh con Colin Farrell e Brendan Gleeson; No Bears del regista iraniano Jafar Panahi, condannato di recente a sei anni di carcere nel suo paese e che ha girato il suo ultimo lavoro in condizione di clandestinità; The Son di Florian Zeller, nuovo film del regista di The Father con Hugh Jackman, Laura Dern e Vanessa Kirby; e Un Couple di Frederick Wiseman, primo film di finzione del grande documentarista americano realizzato in Francia, paese dove il regista è rimasto bloccato due anni, durante la pandemia. 

Al Lido si vedranno anche le nuove miniserie, integrali, di Nicolas Winding Refn e Lars von Trier, Copenhagen Cowboy e The Kingdom Exodus. Fuori Concorso, tra gli altri, Master Gardener, il nuovo film di Paul Schrader che riceverà il Leone d’oro alla carriera, Siccità, la nuova fatica corale di Paolo Virzì, Pearl di Ti West che collabora nuovamente con Mia Goth per un horror nella provincia americana degli anni ’50 (verrà proiettato a mezzanotte durante il primo sabato del festival: QUI il trailer), e Don’t Worry Darling, l’atteso film di Olivia Wilde con Florence Pugh, Harry Styles e Chris Pine. 

Questi tutti i film annunciati per la 79esima Mostra del Cinema di Venezia (in fondo all’articolo trovate alcuni trailer già diffusi dei film in cartellone).  

Concorso
White Noise di Noah Baumbach – Film d’apertura
Il signore delle formiche di Gianni Amelio
The Whale di Darren Aronofsky
L’immensità di Emanuele Crialese
Saint Omer di Alice Diop
Blonde di Andrew Dominik
Tár di Todd Field
Love Life di Kôji Fukada
Bardo, falsa crónica de unas cuantas verdades (Bardo, False Chronicle of a Handful of Truths) di Alejandro González Iñárritu
Athena di Romain Gavras
Bones and All di Luca Guadagnino
The Eternal Daughter di Joanna Hogg
Shab, dakheli, divar (Beyond the Wall) di Vahid Jalilvand
The Banshees of Inisherin di Martin McDonagh
Argentina, 1985 di Santiago Mitre
Chiara di Susanna Nicchiarelli
Monica di Andrea Pallaoro
Khers nist (No Bears) di Jafar Panahi
All the Beauty and the Bloodshed di Laura Poitras
Un couple di Frederick Wiseman
The Son di Florian Zeller
Les miens di Roschdy Zem
Les enfants des autres di Rebecca Zlotowski

Fuori concorso – Fiction
Riget Exodus (The Kingdom Exodus) di Lars von Trier – serie
Copenhagen Cowboy di Nicolas Winding Refn – serie
The Hanging Sun di Francesco Carrozzini – Film di chiusura
Kapag wala nang mga alon (When the Waves Are Gone) di Lav Diaz
Living di Oliver Hermanus
Dead for a Dollar di Walter Hill
Kõne taevast (Call of God) di Kim Ki-duk
Dreamin’ Wild di Bill Pohlad
Master Gardener di Paul Schrader
Siccità di Paolo Virzì
Pearl di Ti West
Don’t Worry Darling di Olivia Wilde

Fuori concorso – Non fiction
Freedom on Fire: Ukraine’s Fight for Freedom di Evgeny Afineevsky
The Matchmaker di Benedetta Argentieri
Gli ultimi giorni dell’umanità di Enrico Ghezzi e Alessandro Gagliardo
A Compassionate Spy di Steve James
Music for Black Pigeons di Jørgen Leth e Andreas Koefoed
The Kiev Trial di Sergei Loznitsa
In viaggio di Gianfranco Rosi
Bobi Wine Ghetto President di Christopher Sharp e Moses Bwayo
Nuclear di Oliver Stone

Orizzonti – Concorso
Princess di Roberto De Paolis – Film d’apertura
Obet’ (Victim) di Michal Blaško
En los márgines di Juan Diego Botto
Trenque Lauquen di Laura Citarella
Vera di Tizza Covi e Rainer Frimmel
Innocence di Guy Davidi
Blanquita di Fernando Guzzoni
Pour la France di Rachid Hami
Aru otoko (A Man) di Kei Ishikawa
Chleb i sol (Bread and Salt) di Damian Kocur
Luxembourg, Luxembourg di Antonio Lukich
Ti mangio il cuore di Pippo Mezzapesa
Spre Nord (To the North) di Mihai Mincan
Autobiography di Makbul Mubarak
La syndicaliste di Jean-Paul Salomé
Jang-e jahani sevom (World War III) di Houman Seyedi
Najsreḱinot čovek na svetot (The Happiest Man in the World) di Teona Strugar Mitevska
A noiva di Sérgio Tréfaut

Orizzonti – Extra
L’origine du mal di Sébastian Marnier – Film d’apertura
Hanging Gardens di Ahmed Yassin Al Daradji
Amanda di Carolina Cavalli
Zapatos rojos di Carlos Eichelmann Kaiser
Nezouh di Soudade Kaadan
Notte fantasma di Fulvio Risuleo
Bi roya (Without Her) di Arian Vazirdaftari
Valeria mithatenet (Valeria Is Getting Married) di Michal Vinik
Goliath di Adilkhan Yerzhanov

Fonte: La Biennale di Venezia

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