Le streghe di Salem è blasfemia pura: il vescovo denuncia lo Stato italiano

L'horror di Rob Zombie ha suscitato l'ira di monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara, che ha attaccato duramente la Commissione censura, rea di essere stata troppo indulgente con il film

Che Rob Zombie faccia discutere non lo scopriamo certo oggi. Da sempre, sia nelle sue canzoni heavy metal, che nei suoi film, cita il Diavolo a piacimento. E la sua ultima, psichedelica visione horror, Le streghe di Salem, non manca certo all’appello. Sbarcata nelle sale italiane lo scorso 24 aprile, la pellicola non ha fatto sfracelli al box office, ma ha suscitato non poche polemiche nel mondo ecclesiastico, scatenando l’ira del vescovo di Ferrara, Luigi Negri, secondo cui il film avrebbe contenuti blasfemi nei confronti della religione cattolica. Per la precisione, l’arcivescovo ha definito Le streghe di Salem come «un film realmente e incredibilmente anticattolico, un misto di satanismo, oscenità, offese alla liturgia e alle realtà ecclesiali che rasenta livelli difficilmente tollerabili per una coscienza autenticamente laica e civile, ancor prima che cristiana». Ma nel mirino di monsignor Negri c’è soprattutto lo Stato italiano, nello specifico la Commissione per la revisione cinematografica, colpevole di aver vietato il film solo ai minori di 14 anni: «Lo Stato in questo caso non ha neanche esercitato la sua funzione di prevenzione nei confronti dei minorenni che quindi, sopra i 14 anni, possono vedere liberamente questo film traendone probabilmente orrende convinzioni nei confronti della tradizione cattolica del nostro Paese che, piaccia o no ai signori del vapore, rappresenta la convinzione di una parte consistente del nostro popolo». A questo punto, il piano di Negri è verificare, attraverso una commissione di legali, se ci sono le possibilità di querelare lo Stato, «che non ha vigilato su ciò che viene liberamente proiettato nelle sale italiane». Una nuova caccia alle streghe è ufficialmente cominciata.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

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