Nuove, gravi ripercussioni sulla carriera di Kevin Spacey a causa del processo per molestie sessuali in corso a Londra e che lo vede imputato. L’attore infatti, come riportato da Variety, ha perso il ruolo che aveva ottenuto nel nuovo film su Gengis Khan, 1242: Gateway to the West.
Il film racconta la storia del nipote di Gengis Khan, Batu Khan, che fu eletto comandante in capo della parte occidentale dell’impero mongolo. Abile comandante militare, vinse battaglie dalla Cina alla Persia e gli fu affidata la responsabilità dell’invasione dell’Europa, ma nel 1242 Khan ebbe a che fare con un uomo profondamente spirituale di nome Cesareani (che doveva essere interpretato proprio da Spacey) e un castello in Ungheria che ne frenarono bruscamente l’invasione dell’Europa e, alla fine, ne decretarono anche la caduta.
La produzione, stando a quanto si apprende, sta lavorando a un re-casting a seguito delle nuove incriminazioni ai danni dell’attore e del processo in corso in questi giorni a Londra. Spacey, al cospetto di un giudice della corte londinese di Old Bailey, si è dichiarato non colpevole. L’attore, oggi 62enne, è chiamato a rispondere alle accuse di tre uomini, che all’epoca dei fatti erano molto giovani, in relazione a diversi episodi avvenuti a partire da 17 anni fa.
L’attore cinque anni fa, in seguito all’esplosione mediatica del movimento #MeToo e delle molteplici, conseguenti denunce ai suoi danni, era stato licenziato dal film Tutti i soldi del mondo di Ridley Scott e sostituito da Christopher Plummer, che aveva rigirato tutte le sue scene nei panni di Jean Paul Getty. Da allora l’unico progetto in cui ha avuto modo di recitare è stato il film italiano diretto da Franco Nero L’uomo che disegnò Dio.
Foto: Getty (Daniel Zuchnik/WireImage)
Fonte: Variety
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