James Franco è attualmente una delle figure più importanti del panorama cinematografico, spaziando in diversi ruoli da attore a regista (vedi As I Lay Dying), fino a produttore di film indipendenti. Negli ultimi tempi ha allargato i suoi orizzonti cimentandosi anche nel ruolo di critico, recensendo Il grande Gatsby e Come un tuono mentre in passato aveva detto la sua su The Twilight Saga: Breaking Dawn – Part 1 e Prometheus. Poteva quindi lasciarsi sfuggire L’Uomo d’Acciaio ,uno dei kolossal più attesi del 2013? La risposta è ovviamente no: James Franco ha scritto una recensione del reboot di Zack Snyder pubblicata sulla rivista americana Vice Magazine. Nell’articolo ha commentato il film visto all’anteprima londinese la settimana scorsa, dandone un giudizio positivo: «È un gran film perché mostra grandi scene d’azione e personaggi interessanti. Ha reso Superman forte di nuovo. Una delle ragioni per cui mi è piaciuto è che la S di Superman significa speranza sul pianeta Krypton. È un simbolo di speranza anche per la specie umana. Sotto questo punto di vista Superman è presentato come una sorta di Cristo che arriva sulla Terra per salvare l’umanità».
James Franco ha inoltre parlato di Henry Cavill, conosciuto sul set di Tristano e Isotta: «Henry non vedeva l’ora di essere Superman. La notte della première l’ho visto sul red carpet e ho saputo che quello era il momento che aveva desiderato per la tutta la vita. Il suo sogno è diventato realtà e io sono felice per lui».
Oltre a dare la sua benedizione alla versione di Zack Snyder, James Franco ne ha approfittato per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, lanciandosi in un’invettiva contro la tendenza delle major cinematografiche di realizzare cinecomic con l’unico obbiettivo di incassare più soldi possibile: «I bambini adorano gli eroi dei fumetti, gli adolescenti ne apprezzano le scene di azione e sesso e per tale motivo questi film fanno soldi. E se Brandon Routh non funziona come Superman o se Sam Raimi non è d’accordo sul cattivo del quarto Spider-Man, i produttori semplicemente ne fanno nuove versioni senza di loro».
Un concetto che sta particolarmente a cuore all’ex Harry Osborn: «Anche io ho recitato in un cinecomic, la trilogia di Spider-Man diretta da Sam Raimi, e l’ho menzionato perché è necessario distinguere adesso che una nuova serie di Spider-Man sta spuntando quando il cadavere del vecchio Spider-Man è ancora caldo». James Franco non le manda a dire e critica apertamente la scelta di riportare sullo schermo l’Uomo Ragno: «Non mi affligge tanto il fatto che ne abbiano fatto un remake ma, secondo me, è interessante che lo abbiano rifatto così presto e soprattutto la ragione per cui hanno deciso di farlo. La risposta è ovviamente per i soldi».
Fonte: Vice
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