Festival di Venezia 2018: gli esercenti italiani contro la presenza di Netflix

Ecco la risposta di Alberto Barbera, direttore artistico della Mostra

festival di venezia

Era già accaduto per il Festival di Cannes un paio di anni fa, e adesso la storia si ripete anche per l’imminente Festival di Venezia: attraverso ANEC e ANEM, gli esercenti italiani hanno fatto sapere di essere assolutamente contrari alla presenza nel cartellone veneziano di film che non usciranno nelle sale bensì direttamente in streaming, ovvero i titoli targati Netflix quali ad esempio Roma di Alfonso Cuaron, La Ballata di Buster Scruggs dei fratelli Coen e 22 July di Paul Greengrass.

Leggiamo su AnecWeb: «Si tratta di un tema molto delicato che andrebbe affrontato d’intesa con tutti gli operatori della filiera cinematografica, specie in un periodo in cui l’esercizio – che rimane il principale canale di sfruttamento e di valorizzazione di un’opera cinematografica – è in una fase di grave crisi, per via di problemi strutturali del mercato (stagionalità e fiscalità in primis) che meritano un approfondimento e un’analisi che si stanno sviluppando presso i competenti contesti istituzionali. La Legge Cinema ha fornito i primi strumenti: l’Esercizio è a disposizione per lavorare a soluzioni utili al mercato, ma senza penalizzare questa fondamentale catena del valore».

Ha immediatamente replicato il direttore della Mostra, Alberto Barbera: «Francamente non ho capito perché il comunicato degli esercenti mi chiami in causa: non ho voce in capitolo su marketing e distribuzione di un film. Non posso entrare nel merito della distribuzione e dell’esercizio, mi sono limitato a segnalare l’esistenza di un problema che non è competenza di un festival, che non può suggerire rimedi o favorire soluzioni positive al problema stesso».

Qui invece le sue parole riguardo la possibilità di boicottare i film straight to streaming come ha fatto Cannes: «Non ci penso nemmeno, il compito di un festival è difendere, promuovere, segnalare l’esistenza di film meritevoli. Il problema della distribuzione non mi riguarda, non ho competenze e e sarebbe da parte mia un’attività indebita».

Insomma, voi da che parte state?

Fonte: Anec; Repubblica

© RIPRODUZIONE RISERVATA