Il Festival di Cannes punta alla parità di genere. Obiettivo: il 50% di registe donne

Nonostante sia un traguardo difficile per la selezione 2020, la squadra di Thierry Fremaux sta lavorando a un'edizione più bilanciata

festival di cannes

Ieri sono trapelati, grazie a Variety, i primi titoli che potrebbero avere l’etichetta ‘Cannes 2020’, ovvero i film che saranno “marchiati” come quelli che avrebbero dovuto partecipare al Festival di Cannes, quest’anno ovviamente irrealizzabile a causa del Coronavirus.
Il delegato generale Thierry Fremaux vuole in questo modo rivendicare una sorta di primato rispetto ai film di quegli autori che avevano già scelto Cannes come vetrina per le loro opere.

Sembra, infatti, che la Mostra del Cinema di Venezia abbia già deciso di non presentare nessuno dei film bollati con l’etichetta ‘Cannes 2020’, che verranno annunciati nel corso della conferenza stampa ufficiale del 3 giugno. 

Strategie competitive tra festival a parte, un altro interessante dettaglio è stato rivelato da Variety: il roster del Festival di Cannes presenterà probabilmente molte registe, anche se raggiungere il traguardo per la parità del 50/50 in tempo per il 2020 potrebbe essere ancora una sfida. 

Sarebbe, comunque, una svolta rivoluzionaria rispetto alle selezioni operate negli ultimi anni dai festival di cinema di tutto il mondo. E il Festival di Cannes riconfermerebbe anche questa volta la sua vocazione pionieristica, oltre a riuscire a far parlare di sé, nonostante l’assenza di un’edizione vera e propria. 

Chissà se le altre manifestazioni di cinema seguiranno il virtuoso esempio e se questa decisione scatenerà le polemiche. 

Fonte: Variety

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