ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SUL FILM
El Camino, il film spin-off di Breaking Bad, ha fatto da qualche giorno il suo debutto su Netflix, proseguendo l’adrenalinica avventura di Jesse Pinkman dopo gli eventi conclusivi dell’acclamato show. Se ve la siete persa, trovate qui la nostra recensione.
Chi lo ha già visto, saprà bene che nella scena finale il protagonista riesce ad arrivare in Alaska e a fuggire con una nuova identità, lasciandosi finalmente alle spalle quel passato criminale da cui stava scappando. Una conclusione dunque positiva per il personaggio Aaron Paul, ma decisamente diversa da quella che l’autore Vince Gilligan aveva in mente per lui.
Stando a quanto rivelato dal regista infatti, in origine la sua idea prevedeva che Pinkman finisse sbattuto in una qualche prigione:
«Mi piace l’ironia nella narrazione. Adoro i colpi di scena ironici. Quando ho deciso di realizzare questo film, per molto tempo ho pensato che la cosa che desideravamo di più, era proprio vedere che Jesse fuggisse. Ed era anche la cosa che lui voleva di più. Quindi stavo cercando di inventare una trama in cui, da eroe qual è, avrebbe salvato qualcun altro – qualcuno di nuovo che avrei introdotto nel film. Poiché è un personaggio così innato nella mia mente, avrebbe salvato questa persona alla fine del film, facendosi intenzionalmente catturare, consapevole di aver salvato qualcuno. Alla fine, sarebbe stato rinchiuso in una cella da qualche parte nel Montana o in qualche altro luogo. E sarebbe stato in pace con sé stesso.»
In seguito, su consiglio della sua fidanzata, del co-ideatore di Breaking Bad Peter Gould e degli autori di Better Call Saul – che gli hanno letteralmente dato del folle per questa idea – ha deciso di optare per un finale meno agrodolce, permettendo a Jesse Pinkman di scamparla. Per fortuna!
Voi cosa ne pensate? Avreste gradito il finale pensato da Gilligan?
Fonte: Vulture
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