A distanza di ben ventisei anni dalla prima trasposizione cinematografica torna con un nuovo film (ve ne parliamo in anteprima su Best Streaming di maggio, Ndr) uno dei picchiaduro più amati di sempre: Mortal Kombat.
Un successo ininterrotto che va avanti dal 1992, anno di uscita del primo capitolo della saga videoludica, caratterizzata da estrema violenza e brutalità che ne hanno fatto un tratto distintivo, tanto da rendere iconici alcune delle espressioni utilizzate, quali ad esempio le Fatality. Non delle semplici esecuzioni spettacolari ma il vero marchio di fabbrica dell’intera serie. Tratto distintivo di Mortal Kombat sono anche le caratterizzazioni estremamente curate dei combattenti che partecipano al torneo, tutti con una storia ben delineata, e caratteristiche assai riconoscibili, oltre che indispensabili e lungimiranti mascherine già di ampio utilizzo in epoca pre-Covid. Ovviamente tutti i costumi degli sfidanti nel corso degli anni hanno subito notevoli cambiamenti, e le skin disponibili sono diventate tantissime. Una vera manna dal cielo per i cosplayer che decidono di realizzarli e interpretarli. I più amati? Sicuramente Scorpion e Sub-Zero in primis, ma anche Reptile, Raiden, Johnny Cage, Sonya Blade, Mileena, Jade e Kitana. Di base queste ultime tre combattenti presentano inizialmente un costume pressoché identico: body smanicato, sgambatissimo e attillato a collo alto, cinta nera in vita, guanti lunghi fino all’avambraccio, mascherina, bandana e lunghe calze- stivale sopra il ginocchio. A variare fondamentalmente era solo il colore.
Col tempo però la principessa Kitana ha fatto della lunga chioma corvina e dei ventagli elementi indispensabili, così come per Jade il lungo bastone da combattimento e intarsi dorati nella veste verde cangiante, mentre Mileena, l’assassina, fascia il suo corpo atletico e mozzafiato con scampoli di stoffa fucsia e utilizza gli inseparabili sai. Tutte e tre nella versione principessa ricordano l’abbigliamento fantasy sfoggiato da Leia in Star Wars versione schiava. Semplice, ma non meno di impatto quanto a riconoscibilità, la mise del luogotenente Sonya Blade, così come quella dell’amico Jonny Cage, ispirato anche nell’abbigliamento al Van Damme di Senza esclusione di colpi; quindi occhiali e pantaloni scuri, petto nudo con nome tatuato, bende agli avambracci, cintura tamarissima con fibbia con cognome ben in vista, parastinchi e sneakers. Quanto a Scorpion e Sub-Zero, davvero hanno bisogno di presentazioni? Anche questi due nemici simbolo della saga avevano da principio costumi molto simili; i tratti distintivi del primo sono gli indumenti da ninja di colore oro e nero; esteriormente appare un giovane uomo dalla statura media, la carnagione media e occhi senza pupille, ed è ignoto se abbia capelli e di che colore. Sotto questo aspetto si cela un corpo ormai scheletrico, con un teschio avvolto dalle fiamme. Il secondo governa il potere del ghiaccio come dice il nome stesso, e nelle sue incarnazioni, si presenta con un costume ninja dominato dai colori del nero e dell’azzurro.
Pronti a farvi sfilare la spina dorsale?
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