ll regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense Bob Rafelson, cineasta della New Hollywood e regista di film come Cinque pezzi facili, Il re dei giardini di Marvin e Il postino suona sempre due volte, è morto sabato notte per cause naturali all’età di 89 anni nella sua casa di Aspen, in Colorado. A dare l’annuncio la moglie Gabrielle Taurek a The Hollywood Reporter. Rafelson era nato a New York il 21 febbraio 1933.
Tra gli artefici di un momento irripetibile del cinema indipendente americano e della storia del cinema, Rafelson portò a Hollywood il suo spirito ribelle, nel clima della contro-cultura anni ’60. Nel corso della sua vita avventurosa e anti-conformista lavorò come disk jockey, tradusse film giapponesi e fu consulente della Shochiku su quali pellicole avrebbero avuto successo finanziario negli Stati Uniti.
Nel 1965, mentre lavorava alla Screen Gems, incontrò il collega produttore Bert Schneider e quell’anno crearono insieme la società Raybert Productions, poi diventata BBS Productions e che avrebbe prodotto film come sussidiaria della Columbia Pictures. Il primo progetto di Rafelson e Schneider fu una serie televisiva su un gruppo rock ‘n’ roll, i Monkees, band particolarmente popolare tra i giovani dell’epoca. Rafelson e Schneider vinsero l’Emmy Award come miglior serie comica come produttori nel 1967.
Il successo permise a Rafelson e Schneider di ottenere più finanziamenti per la Raybert Productions e di fondare la casa discografica Colgems. Il loro successivo progetto fu Sogni perduti, un lungometraggio proprio con i Monkees. Scritto insieme all’amico Jack Nicholson e caratterizzato dalle apparizioni di Nicholson, Victor Mature, Teri Garr, Annette Funicello, Frank Zappa, Sonny Liston, Timothy Carey, Ray Nitschke e Dennis Hopper, rappresentò il debutto di Rafelson come regista e la prima di numerose collaborazioni Rafelson-Nicholson.
La Raybert Productions produsse poi l’epocale Easy Rider – Libertà e paura, diretto da Dennis Hopper, vincitore del Premio per la migliore opera prima al Festival di Cannes 1969. Il primo progetto della BBS fu invece Cinque pezzi facili, il secondo lungometraggio di Rafelson: un successo finanziario che incassò 18 milioni di dollari al botteghino, fu ampiamente ammirato dalla critica e ottenne quattro candidature ai premi Oscar: miglior film, miglior attore a Jack Nicholson, miglior attrice non protagonista a Karen Black e miglior sceneggiatura originale.
Rafelson ha girato sei film in tutto con Nicholson: Sogni perduti (1968), Cinque pezzi facili (1970), Il re dei giardini di Marvin (1972), il cult movie Il postino suona sempre due volte (1981), dramma psicologico nell’America della Grande Depressione tratto dal romanzo di J.M. Cain, La gatta e la volpe (1992) e Blood and Wine – Sangue e vino (1996). Tra i film da lui prodotti anche L’ultimo spettacolo, il capolavoro di Peter Bogdanovich, morto lo scorso gennaio, alcuni mesi prima che un altro importante pezzo di New Hollywood come Rafelson ci lasciasse.
Foto: Getty (George Rose/Getty Images)
Fonte: The Hollywood Reporter
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