Pupi Avati, grande regista italiano dietro a numerosi capolavori, è pronto a tornare con un nuovo progetto. Dopo aver diretto Lei mi parla ancora con un sorprendente Renato Pozzetto e prima ancora Il Signor Diavolo, l’83enne di Bologna è al lavoro sul film dedicato alla vita di Dante Alighieri.
Proprio in questi giorni sono iniziate le riprese di Dante, la cui vita sarà raccontata tramite un narratore d’eccellenza come Giovanni Boccaccio, primo biografo del padre della lingua italiana. Per la parte è stato scelto l’attore Sergio Castellitto, tramite cui prenderanno vita le parole di Boccaccio contenute nel “Trattatello in Laude di Dante“.
Per il ruolo di protagonista, quello di Dante Alighieri, sono stati scelti due attori: Alessandro Sperduti interpreterà il giovane Dante, mentre Giulio Pizzirani la sua versione anziana. Del cast faranno parte anche Carlotta Gamba come Beatrice, Alessandro Haber come Abate di Vallombrosa, Enrico Lo Verso nel ruolo di Donato degli Albanzani e Milena Vukotic come Rigattiera.
Completano il cast: Gianni Cavina (Piero Giardina), Leopoldo Mastelloni (Bonifacio VIII), Ludovica Pedetta (Gemma Donati), Romano Reggiani (Guido Cavalcanti), Paolo Graziosi (Alighiero di Bellincione), Mariano Rigillo (Meneghino Mezzani), Valeria D’Obici (Suor Beatrice), Erica Blanc (Gemma Donati anziana) e Morena Gentile (Donna gozzuta).
Le riprese del film (produzione Duea Film con Rai Cinema e distribuito in sala da 01 Distribution) dureranno undici settimane tra Umbria, Marche, Toscana, Emilia Romagna e Roma e di Dante è stata divulgata una prima sinossi:
Dante muore in esilio a Ravenna nel 1321.
Settembre 1350. Giovanni Boccaccio viene incaricato di portare dieci fiorini d’oro come risarcimento simbolico a Suor Beatrice, figlia di Dante Alighieri, monaca a Ravenna nel monastero di Santo Stefano degli Ulivi. Nel suo lungo viaggio Boccaccio oltre alla figlia incontrerà chi, negli ultimi anni dell’esilio ravennate, diede riparo e offrì accoglienza al sommo poeta e chi, al contrario, lo respinse e lo mise in fuga. Ripercorrendo da Firenze a Ravenna una parte di quello che fu il tragitto di Dante, sostando negli stessi conventi, negli stessi borghi, negli stessi castelli, nello spalancarsi delle stesse biblioteche, nelle domande che pone e nelle risposte che ottiene, Boccaccio ricostruisce la vicenda umana di Dante, fino a poterci narrare la sua intera storia.
Sul progetto, Pupi Avati ha dichiarato che sono oltre 18 anni che attende di poter realizzare questo film: «Lo avevi nitido nel 2003 quando hai scritto la prima versione del soggetto. Nel frattempo hai fatto altro, molto altro, ma quell’impegno con Dante ti è rimasto dentro, tampellante, facendoti avvertire come una colpa il trascorrere del tempo. Poi, finalmente, incontri chi ti ascolta e non rimanda, chi apprezza l’idea e ti trovi “impreparato” a quell’assenso, a quell’accoglienza. Questo il mio stato d’animo di oggi, a poche ore dall’inizio delle riprese»
© RIPRODUZIONE RISERVATA