I personaggi gay dovrebbero essere interpretati solo da attori gay?
È una delle questioni più spinose e discusse nel mondo del cinema. A tal punto da aver alimentato – nel corso degli ultimi anni – diverse polemiche relative ai casting di personaggi LGBTQ+ che hanno coinvolto alcune tra le star più acclamate del panorama hollywoodiano.
L’ultima della lista è Viggo Mortensen, che di recente ha debuttato alla regia con il film Falling, la storia di un uomo gay che si ritrova a dover ospitare l’anziano padre – ormai non più autosufficiente – nella casa in cui vive con il compagno e la loro figlia. La convivenza forzata e le posizioni conservatrici del genitore, che non ha mai accettato l’omosessualità del figlio, riaccenderanno i conflitti tra padre e figlio portando a galla vecchi rancori famigliari.
Mortensen ha deciso di affidare a se stesso il ruolo del protagonista, generando così parecchie polemiche sul web tra chi sostiene che determinati ruoli non dovrebbero essere sottratti agli interpreti omosessuali. E a tal proposito, durante un’intervista con The Times (via The Playlist), l’attore ha deciso di rispondere alle accuse:
«Questi sono i tempi in cui viviamo e penso che sia positivo sollevare certe questioni. La risposta più breve è che non pensavo fosse un problema. E le persone poi mi chiedono: “E Terry Chen – che interpreta mio marito nel film – è omosessuale?”. E la verità è che non lo so e non avrei mai il coraggio di chiedere a qualcuno il suo orientamento, durante un casting. E poi cosa ne sapete della mia vita? State dando per scontato che io sia completamente etero. Forse lo sono, forse no. E francamente non sarebbero affari vostri. Voglio che il mio film funzioni e voglio che il personaggio di John sia efficace. Quindi, se non avessi pensato che sarebbe stata una buona idea realizzarlo, non lo avrei fatto.»
Foto: Getty (Axelle/Bauer-Griffin)
© RIPRODUZIONE RISERVATA