Visto con i bambini, la recensione di Playmobil il film. I sogni (non) muoiono all’alba

Creatività e fantasia prendono vita con l'adattamento dei celebri giocattoli tedeschi. Ottima animazione e personaggi che lasciano il segno grazie anche a un doppiaggio italiano davvero azzeccato

Film tratti da giocattoli al cinema ne hanno fatti diversi, a partire dai Transformers fino a Pupazzi alla riscossa, passando per Barbie, My Little Pony, GI Joe, Bionicle e molti altri. Impossibile però, quando si tratta dell’adattamento di Playmobil, non fare un paragone con il franchise di LEGO Movie, con il quale ha sì alcuni punti in comune, ma dal quale si discosta anche molto. Ve ne parliamo più nel dettaglio nella nostra recensione di Playmobil il film, visto con in bambini

La recensione di Playmobil il film

La trama

Marla è una ragazza come tante che ha un milione di sogni nel cassetto e che non desidera altro se non esplorare il mondo grazie al suo passaporto nuovo di zecca. Purtroppo però il destino decide altrimenti e, dopo la morte improvvisa dei genitori, la ragazza si trova costretta a diventare adulta in fretta per occuparsi del fratellino più piccolo. Addio giochi spensierati con le action figure di cavalieri e vichinghi e benvenuta divisa da cameriera con tanto di bollette da pagare. Costretta in una “gabbia” di incertezze e dubbi, Marla rischia di compromettere il suo rapporto con Charlie, un bambino che, nonostante la tragedia, vive ancora in un mondo pieno di fantasia e che non riesce a comprendere perché la sorella non riesca più a giocare con lui come una volta. Quando, dopo essersi intrufolato di nascosto in una mostra di giocattoli, viene magicamente risucchiato nel mondo dei Playmobil, Marla dovrà venire a patti con la persona che era una volta per riuscire a riportare a casa il fratello. 

Un mondo tutto suo

Il paragone con The LEGO Movie salta subito all’occhio con l’incipit del film che presenta i protagonisti in live action. Se l’uso di attori in carne e ossa nell’adattamento in mattoncini però era una sorpresa che regalava allo spettatore un vero e proprio colpo di scena, qui è invece un espediente narrativo per dare l’avvio alla storia e far comprendere da subito il mood del film. Le similitudini finiscono qui. Dove il franchise LEGO è un’esplosione di creatività e ironia, il film sui Playmobil ha invece un approccio più classico: non per niente il regista Lino DiSalvo è stato responsabile dell’animazione del fenomeno Disney Frozen – Il regno di ghiaccio oltre a supervisore di Bolt e Rapunzel. Ideale per tutti i bambini e per i fan di Playmobil, il film è una istruttiva e divertente favola sulla perdita dell’infanzia e sull’importanza che ha nella vita di tutti  restare collegati al bambino che c’è in ognuno di noi.

A tutto musical

Tematica importante che viene alleggerita dall’anima musical del film, che si avvale della collaborazione di due doppiatori di eccezione: il rapper J-Ax e la mitica Cristina D’Avena. Nei panni dell’imperatore Maximus lui, e della fata madrina lei, hanno dato voce non solo ai personaggi ma anche a due canzoni inedite del film intitolate “Do alla gente ciò che vuole” e “Cavalca il vento”. Di grande spessore anche l’apporto vocale di Ilaria De Rosa (Marla per il canto) e soprattutto Simone Iuè (Charlie per il canto), già voce di Miguel per Coco e Simba cucciolo per il live action Il re leone.

Il mondo prende vita

Punto di forza del film, oltre a una riuscita animazione che rende credibili e meno “legnose” le action figure senza naso, sono proprio i personaggi, ciascuno rappresentante di uno dei numerosi e ricchissimi mondi dei celebri giocattoli tedeschi. Charlie approda nell’universo Playmobil nei panni di un vichingo e Marla, attingendo alla fantasia di quando era spensierata, diventerà un prode cavaliere, ma nel viaggio che intraprenderanno incontreranno anche il simpatico camionista Del, una moderna fata madrina, l’avido imperatore Maximus e, soprattutto, l’agente segreto Rex Dasher, vero tormentone del film e protagonista delle scene più riuscite e divertenti.

Visto con i bambini, la recensione di Playmobil il film

Devo confessarlo, Alex (10 anni) e Giorgio (8 anni) con i playmobil non ci hanno mai giocato. Ma il film erano impazienti di vederlo ed è stato un ottimo spunto per scoprire un mondo ricchissimo e vario che li ha subito conquistati. Per loro scoprire che J-Ax aveva dato voce all’imperatore Maximus è stato subito un grande valore aggiunto tanto che le scene con lui presenti sono quelle che li hanno maggiormente divertiti. Toccanti per loro invece sono stati i momenti il live action tra Marla e Charlie, tanto che Giorgio, all’inizio quando si scopre della morte dei genitori, ha anche fatto scendere lungo la guancia una lacrimuccia. Merito molto anche della bravura di Anya Taylor-Joy, giovane promessa del cinema americano in arrivo presto anche con l’adattamento di Jane Austin Emma e con il cinecomic New Mutants.

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