Visto con i bambini, la recensione di Hotel Transylvania 3 – Una vacanza mostruosa da Giffoni 2018

La terza avventura di Dracula & Co. non è più all'interno dell'albergo per mostri ma su una nave da crociera dove i nostri eroi trascorreranno una vacanza in famiglia. Tra nemici da sconfiggere, nuovi amori e un rapporto padre e figlia da consolidare

Cambia la location ma l’anima è sempre la stessa. Per il terzo appuntamento con la più strampalata compagnia di mostri mai vista sul grande schermo, Dracula, Mavis, Dennis e tutti i loro amici trasclocano dall’albergo in pietra e cemento, che cela la loro presenza al mondo degli umani, per trasferirsi in un hotel di lusso sull’acqua. In perfetto tema vacanziero, Hotel Transylvania 3 conduce in ferie i protagonisti di una delle saghe cinematografiche animate più di successo di questi ultimi anni. Per continuare però a parlare di famiglia, di amicizia, di accettazione del diverso e di comprensione e perdono.

La recensione di Hotel Transylvania 3 – Una vacanza mostruosa

La trama

Ora che Mavis è sposata e il suo nipotino Dennis ha mostrato di essere un mostro come da tradizione di famiglia, Dracula comincia a sentire un po’ il peso della solitudine. Lo “zing”, ovvero il colpo di fulmine che mette in connessione due metà della stessa anima, capita una sola volta nella vita e Dracula pare rassegnato a vivere l’eternità da solo. Mavis, incapace di vedere il padre come “un uomo” come gli altri, scambia la sua malinconia da stress di lavoro e organizza per lui una super vacanza in famiglia su una nave da crociera per mostri. Qui però capita l’inaspettato e ottiene la sua seconda chance in amore. Peccato però che Ericka, il capitano della nave, nasconda un segreto che potrebbe portare alla distruzione di tutti i mostri…

La famiglia prima di tutto

Al centro della storia come sempre il rapporto padre e figlia che continua a svilupparsi e approfondirsi film dopo film. Se nel primo si affrontava il tema della crescita e del distacco, con Dracula che prendeva coscienza del fatto che la figlia era ormai diventata grande, nel secondo venivano puntati i riflettori sull’ingerenza dei nonni nell’equilibrio familiare e sul confronto di quattro generazioni su un’unica questione: la protezione della famiglia. In questo terzo capitolo invece si torna al rapporto tra Drac e Mavis con l’accettazione da parte dei figli che i genitori possano avere una vita propria. Non sarà facile per Mavis infatti accettare il fatto che Drac si sia innamorato di un’altra donna che non sia sua madre.

Hotel Transylvania 3 approfondisce inoltre ancora una volta il tema del diverso. D’altronde tutta la saga ha puntato da sempre sul concetto che siamo tutti uguali, mostri o umani, pelle verde o rossa, con mani o tentacoli e questo capitolo non poteva certo essere da meno. Con in più il profondo e importante tema del perdono e della comprensione, che permette di abbandonare qualsiasi rancore per iniziare a costruire qualcosa di nuovo.

Le origini

Tartakovsky con il terzo (e per lui ultimo) capitolo di Hotel Transylvania è tornato indietro alle origini del celeberrimo odio tra Van Helsing, il mitico cacciatore di vampiri, e Dracula. Ed è proprio da qui che si sviluppano alcune delle scene più divertenti e “fisiche” del film. Come la serie di tentativi, tutti falliti, da parte di Van Helsing di uccidere il re delle tenebre o quelli messi in atto da Ericka sulla nave.

Oltre al rapporto tra i due storici nemici, il film approfondisce anche i personaggi secondari di Frankenstein (e il suo debole per il gioco), Blobby (diventato un tenero padre a sua volta), nonno Vlad (insospettabile sex symbol) e, soprattutto, di Wayne e Wanda, i coniugi mannari che si stupiscono del fatto che al mini club ci possa essere davvero qualcuno che si occupi intenzionalmente dei loro numerossissimi cuccioli. Qualsiasi genitore si potrà rivedere in loro e nel loro gioioso smarrimento quando scoprono di avere, per la prima volta, tempo libero tutto per loro.

La musica

Un discorso a parte merita la musica, non più semplice sottofondo alle azioni ma vera e propria protagonista degli eventi. È la musica a sconfiggere ogni diffidenza e a unire gli animi. In particolare il tormentone La Macarena, canzone nata una ventina di anni fa ma capace di coinvolgere ancora oggi le persone nei balli di gruppo estivi grazie al suo ritmo travolgente. Preparatevi perché i bambini ora non vorranno ascolatare altro…

Visto con i figli

Fan della saga di Hotel Transylvania, Alex e Giorgio (9 e 7 anni) non vedevano l’ora di scoprire cosa sarebbe successo in questo terzo capitolo, anche attirati da alcune scene viste nel trailer che già facevano loro pregustare il film. Come quella in cui Blobby diventa papà o quando Dennis traveste il suo cucciolo gigante in Bob e lo fa parlare. L’attesa non è stata vana. Entrambi hanno riso di gusto durante tutta la proiezione.

La mia paura è che si spaventassero un po’ all’entrata in scena del centenario Van Helsing, che ha trasformato se stesso in metà uomo e metà macchina, ma così non è stato. Al contrario, hanno trovato il personaggio molto buffo e proprio questo suo look lo ha denaturato dalla componente spaventosa che avrebbe potuto avere un villain che cerca di uccidere i personaggi preferiti dei bambini.

Le scene che più li hanno divertiti sono state poi proprio quelle in cui la comicità slapstick è stata maggiormente sfruttata, vedi quella in cui Dracula si lucida a specchio per fare colpo sulla bella Ericka e balla sul ponte mentre lei cerca di vendicarsi o quella finale con La Macarena. E ora già aspettano il quarto capitolo con il seguito delle vicende amorose di Dracula. Sperando che Sony Animation (e il regista Genndy Tartakovsky) non interrompano questa saga che ai bambini – e non solo a loro – ha ancora molto da dire.

Qui sotto trovate tutte le foto del film e dei doppiatori originali in compagnia dei loro personaggi:

Foto © Sony Pictures Animation/Warner Bros.

 

 

 

 

 

 

 

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