In una galassia lontana lontana, all’interno di una astronave ultratecnologica dove i letti si rifanno da soli e dopo la doccia ci si ritrova perfettamente vestiti, vive un bambino di dieci anni che sogna di diventare un esploratore spaziale come i suoi genitori e che scoprirà di poterlo diventare davvero dopo un’avventura al limite del possibile. Qui A spasso con Willy recensione del film d’animazione sci-fi per bambini.
A spasso con Willy recensione
Willy sa come occupare il tempo sull’astronave che gli permette di esplorare lo spazio insieme ai genitori, tra una partita a un videogioco e una corsa con il suo skateboard all’avanguardia. Ma la missione che vede coinvolta tutta la famiglia sta per volgere al termine e la prossima tappa è il rientro sulla Terra. Un’improvvisa pioggia di meteoriti però lo separa da chi si prendeva cura di lui. La sua navicella di soccorso prende una via diversa da quella dei genitori e Willy finisce su un pianeta sconosciuto senza avere punti di riferimento. Per fortuna che non è solo. Al suo fianco ci saranno un robot di salvataggio di nome Bucky e un piccolo e buffo alieno di nome Flash che lo aiuteranno ad affrontare questa imprevista avventura che lo aiuterà a crescere.
La storia
Dietro al film c’è un collaudatissimo team francese composto dal regista Éric Tosti e dagli sceneggiatori David Alaux e Jean-François Tosti. Amici da tutta la vita (Éric e Jean-François sono addirittura fratelli), i tre hanno fondato insieme la Tat Productions e realizzato uno dei brand più amati dai più piccoli, la serie tv e i film di Vita da giungla. Perfetti conoscitori del loro pubblico di riferimento, hanno confezionato un film semplice e lineare nella forma, quindi facilmente fruibile dai più piccoli, ma contenuto in una cornice fatta da ambientazioni colorate e fantasiose, vero punto di forza dell’opera.
Un’anima ecologica
Riducendo il pathos a poche scene (l’esplosione dell’astronave, l’attesa del ricongiungimento, il distacco finale), il film permette ai bambini di immedesimarsi nel protagonista e nel suo percorso di formazione che lo renderà più adulto e consapevole, sia di se stesso che del mondo che lo circonda. Per sopravvivere infatti Willy dovrà imparare a conoscere il pianeta in cui è atterrato e a rispettarlo, solo così sarà in grado di procacciarsi il cibo necessario, trovare riparo e addirittura recuperare la batteria che gli serve per lanciare il messaggio di S.O.S. che lo riporterà a casa. Un bel messaggio per tutti i piccoli spettatori che potrebbero imparare da Willy ad amare e proteggere di più il nostro pianeta.
Le contaminazioni
Perfetto mix tra Star Wars, E.T. e Robinson Crusoe, A spasso con Willy è un film che ricorda i family movie anni ’80 perché trasmette lo stesso tipo di emozioni e che divertirà anche i grandi con i tanti omaggi disseminati qua e là. Come Bucky, robot drone che ricorda R2D2 e che impara a familiarizzare con le usanze umane come Baymax di Big Hero 6 o come le ambientazioni fantasiose e fluorescenti, dove si potrebbero muovere anche i membri della famiglia Croods o i personaggi di Avatar.
Una grande storia d’amicizia
Soprattutto il film racconta una grande storia d’amicizia, semplice e diretta. Quella che lega Willy all’alieno Flash, una sorta di morbidoso e rassicurante blob che aiuterà Willy a non sentirsi solo, a scoprire il valore dell’amicizia e ha trovare la forza di andare avanti anche quando tutto sembra perduto. Un rapporto che ricorda quello che lega i bambini con il loro pet preferito e che proprio per questo permette una immediata immedesimazione.
Visto con i bambini – A spasso con Willy recensione
Alex (10 anni) e Giorgio (8 anni) sono rimasti molto colpiti dalla forza di volontà mostrata da Willy nel film. Si sono un po’ spaventati quando è esplosa la nave spaziale perché hanno creduto che fossero morti i genitori ma si sono subito tranquillizzati con le prime rassicurazioni. Si sono divertiti a esplorare con il ragazzo questo straordinario pianeta su cui è atterrato e si sono stupiti di come questa avventura lo abbia cambiato (in meglio) e fatto crescere. Ma soprattutto si sono affezionati a Flash, tanto che Giorgio sul finale e sulla scelta dei protagonisti non era per niente d’accordo e ha continuato a protestare ben dopo la fine dei titoli di coda.
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