Jasmine Trinca sceneggiatrice per Topolino. Intervista all’attrice da Giffoni 2018

A Giffoni 2018 Jasmine Trinca ha presentato la storia a fumetti Zio Paperone e la minaccia del Maxi Gattone

C’è una sceneggiatrice d’eccezione nel numero di questa settimana di Topolino: Jasmine Trinca. In occasione del Giffoni Film Festival 2018, che per la prima volta ha stretto una partnership con il settimanale per bambini e ragazzi più letto d’Italia, l’attrice si è infatti seduta a tavolino con lo sceneggiatore Giulio D’Antona, ed è nata così Zio Paperone e la minaccia del Maxi Gattone, una storia a fumetti omaggio al mondo del cinema in chiave “papera”.

A presentare l’iniziativa, che inaugurerà un ciclo di storie a tema cinema, oltre alla Trinca erano presenti Valentina De Poli, direttrice di Topolino, Davide Catenacci (resp. Redazione fumetto di Topolino), Giulio D’Antona e Luca Usai (disegnatore). Il numero è attualmente in vendita in tutte le edicole e a Giffoni 2018 anche con cover variant da collezione.

Come è nata l’idea per la storia Zio Paperone e la minaccia del Maxi Gattone?

Jasmine Trinca: «Sono rimasta colpita dalla storia che ha fatto qualche anno fa Paola Cortellesi e da allora ho sempre voluto collaborare con Topolino. La scrittura nel cinema mi interessa molto, è un campo che in futuro vorrei approfondire ulteriormente, però ovviamente non avevo mai scritto un fumetto prima. Volevo parlare delle paure dei bambini e mi sono ricordata che da piccola avevo paura del Gatto Mammone, che non è una figura realmente esistente, ma una proiezione della paura. Il che è perfetto, perché la parola “proiezione” va di pari passo con “cinema”! Se dovessi riassumere la tematica principale della storia direi che è “come le paure interiorizzate dagli adulti vengono portate alla luce dai bambini”».

Come avete scelto il cast di personaggi?

Jasmine Trinca: «Ho scoperto che Topolino ha regole molto ferree sull’utilizzo dei personaggi!».
Giulio D’Antona: «Jasmine mi ha detto di preferire i paperi, così ho pensato subito a Zio Paperone come protagonista. I fatti che succedono nella storia sono talmente assurdi che solo lui poteva reagire nel modo giusto. E poi ovviamente Paperino e i tre nipotini Qui, Quo e Qua».
Jasmine Trinca: «Io invece ho insistito per avere anche Amelia, la strega che ammalia. È l’indispensabile componente femminile, insieme a una bambina che rappresenta un po’ la chiave di volta della storia».

Topolino ha uno stretto rapporto con il mondo del cinema, pensiamo anche ai personaggi “paperizzati”…

Valentina De Poli: «Topolino e il cinema sono due mondi legati da sempre, anche perché inevitabilmente le nostre storie a fumetti si ispirano a fatti e a personaggi reali. Ne approfitto infatti per annunciare che la storia scritta insieme a Jasmine sarà solo l’inizio di un ciclo di storie ispirate al mondo del cinema, che vedranno proprio la collaborazione attiva dei grandi protagonisti del cinema italiano nel ruolo di sceneggiatori o di consulenti».

Jasmine, tu sei una lettrice di Topolino?                                                                   

«Lo sono stata da piccola. Ero una grandissima lettrice e soprattutto collezionista di Topolino, ma ne avevo talmente tanti che a un certo punto ho dovuto smettere di comprarli perché non avevo più spazio. Oggi non so neanche che fine ha fatto la mia collezione. Adesso invece rivivo il mondo Disney attraverso mia figlia, che è appassionata di fumetti».

E invece un film d’animazione che ti piace particolarmente?

«Mi piacciono quelli che sembrano fumetti animati, per esempio il film francese Valzer con Bashir. Tra quelli più recenti che ho visto con mia figlia invece dico Inside Out e Coco, li trovo film veramente stupendi».

Qui sotto tante foto di Jasmine Trinca sceneggiatrice per Topolino a Giffoni 2018.

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