5. Neon Demon - La scena del set fotografico che ho già analizzato in questa rubrica. Un perfetto esempio di come la forma sia il contenuto. Un attimo di pura bellezza.

4. Hell or High Water - La scena di apertura su cui scorrono i titoli di testa. La camera segue con fluidità i protagonisti a bordo di una vecchia automobile male in arnese. Un lento, morbido pannello circolare che ci mostra il loro arrivo alla banca dove compiranno la loro prima rapina, introducendo il contesto generale e la coprotagonista della scena, accompagnandola in una prospettiva centrale fin sotto alla pensilina in cemento dell’istituto di credito per poi riprendere a muoversi e, finalmente, staccare. Il tutto mentre l’ipnotico tappeto musicale composto da Nick Cave e Warren Ellis ci introduce alle atmosfere del film. Al minuto due della pellicola, David Mackenzie mette già in chiaro che assisteremo a un film speciale.

3. 13 Hours: The Secret Soldiers of Benghazi - La scena dell’assedio notturno. Che è come dire: tutta la seconda parte del film. Bay dimostra, ancora una volta – tolti i botti, le esplosioni e gli strabordanti effetti speciali – di essere un regista di razza purissima, capace di gestire lo spazio scenico di un set infinito come quasi nessun altro. I tempi, le attese, l’esplosione dell’azione, la violenza. Sam Peckinpah sotto steroidi. Il film è stato largamente ignorato da pubblico e critica, colpa anche di un cast bravissimo quanto anonimo, ma merita assolutamente un recupero.

2. Sully - L’incubo di Sully, in cui immagina come sarebbero andate le cose se avesse deciso di virare verso l’aeroporto di LaGuardia invece di ammarare sull’Hudson. Clint Eastwood, 86 anni, gira il primo film della storia interamente in formato IMAX. Perché? Sostanzialmente perché il film ha bisogno di tanto cielo, di tanti palazzi, soprattutto per questa scena in cui una regia perfetta si sposa con degli effetti speciali in CGI di livello altissimo, riuscendo a portare lo spettatore a bordo di quell’aeroplano e a farlo morire di paura. Eastwood è uno dei più grandi registi della storia del cinema, e su questo non ci piove, ma non aveva mai dato l’impressione di essere interessato così specificamente alla spettacolarità. In realtà, è solo che non gli era mai capitato di dover girare scene spettacolari. Adesso lo ha fatto, dimostrando che non ce n’è per nessuno.

1. Mad Max: Fury Road (Black and Chrome Edition) - Basta anche la sola scena d’apertura, fino a quando non appare il logo del film. I colori saturi di Fury Road sono mozzafiato ma il suo bianco, nero e cromo è abbacinante. Miller reinventa il suo film, realizzando quella che per lui è l’edizione definitiva. Qualcosa si perde in termini di informazioni visive, ma tutta la pellicola ne acquista enormemente sotto il profilo della stilizzazione. In bianco e nero, Mad Max: Fury Road diventa un film senza tempo, eterno. L’unica cosa che si può fare è ammirarlo.