La cerimonia si è svolta alla presenza di tutti i candidati ed è stata trasmessa dagli studi televisivi Fabrizio Frizzi e dal Teatro dell’Opera di Roma, nella cui cornice si è esibita Laura Pausini con il brano Io sì, premiato agli ultimi Golden Globe come migliore canzone originale, candidato agli Oscar e tratto dal film La vita davanti a sé di Edoardo Ponti con Sophia Loren.

Carlo Conti (qui in compagnia del Ministro della Cultura Dario Franceschini durante il collegamento con Laura Pausini) ha condotto la serata per la quarta volta consecutiva.

Matilda De Angelis, alla sua terza candidatura dopo le due per Veloce come il vento (era candidata in quel caso anche per la canzone originale), ha portato a casa il suo primo David come miglior attrice non protagonista per L'incredibile storia dell'isola delle rose. "Voi siete pazzi - ha detto l'attrice, vista di recente in The Undoing e sul palco di Sanremo - In quindici secondi mi vengono in mente solo parolacce. Felicissima di questo premio che è un riscatto incredibile".

Uno dei 7 David di Volevo nascondermi, il film sul pittore Ligabue, è stato vinto da Ludovica Ferrario e Alessandra Mura per la miglior scenografia.

Il miglior regista esordiente per I predatori è Pietro Castellitto: "Grazie ai produttori per la fiducia istintiva, alla troupe che si meriterebbe di stare qui sul palco. I premi fanno piacere e le sconfitte fanno creare, un bacio a mamma e un abbraccio a papà".

Massimo Cantini Parrini ha vinto il David ai migliori costumi per Miss Marx. Il costumista, accompagnato durante la serata dalla mamma, era al suo quinto David.

Monica Bellucci ha ricevuto il David speciale collegata da Sofia, dove sta girando il sequel de La Befana vien di notte: "Sono onorata di questo riconoscimento speciale che condivido con i premiati e candidati, nella speranza che l'arte in tutte le sue forme trovi nuova vita. Dedico il premio alle mie bambine".

Uno dei momenti più emozionanti della serata è stato senza ombra di dubbio quello che ha visto salire sul palco la figlia di Mattia Torre (Boris, La linea verticale), scomparso nel luglio 2019 e premiato per la sceneggiatura originale di Figli. “Buonasera a tutti - ha detto, al cospetto di una platea in cui era palpabile l'emozione e, nel caso di Mastandrea, la commozione - Innanzitutto volevo fare i complimenti a mio padre che è riuscito a vincere questo premio anche se non c’è più. Volevo dedicare questo premio a tutte le persone che mi sono state vicine: Nenne, Valerio Aprea, Valerio e Giordano Mastrandrea. Dedico questo premio a mio fratello Nico, che mi fa ammazzare dalle risate, e alla mia mamma, che non si arrende mai. Dedico questo premio ai miei amici. ‘Figli’ parla anche di famiglie sole e di bambini che nascono: per questo ringrazio anche le ostetriche che ogni giorno si impegnano per nascere i bambini e i medici e gli infermieri che si impegnano a non far volare via le persone. Bravo papà!”.

Applausi scroscianti Sophia Loren, premiata a 86 anni per il suo ruolo in La vita davanti a sé del figlio Edoardo, al settimo David su sette nomination. "Madonna mia aiutatemi - ha detto la Loren - È incredibile pensare che il primo David l'ho preso più di 60 anni fa ma è come se fosse oggi, l'emozione è la stessa e anche di più. La gioia è la stessa e vi ringrazio per questo applauso. Condivido il premio con un giovane attore, il bimbo Ibrahima che nel film è stato straordinario. Grazie a Edoardo la sua sensibilità hanno dato anima al film e al mio personaggio. Forse sarà il mio ultimo film, ma dopo tanti film ho ancora voglia di fare cinema perché senza cinema non posso vivere".

Sandra Milo è la vincitrice del David alla carriera 2021. Questa la motivazione dell’Accademia del Cinema Italiano: ”Chi se non Sandra Milo, la bionda vaporosa e svanita, si fa per dire, amata da Fellini che la immortala come sogno erotico in 8½ e Giulietta degli Spiriti?”. Per Piera Detassis, Presidente e Direttore Artistico dell’Accademia del Cinema Italiano: “Il David alla Carriera è un omaggio alla battagliera Salvatrice Elena Greco, questo il suo vero nome, svelata al cinema, non per caso, dal regista delle donne Antonio Pietrangeli. Sotto la sua direzione si ricordano pellicole iconiche quali Lo scapolo, Adua e le compagne, Fantasmi a Roma e quel capolavoro, anche d’interpretazione, che è La visita, di cui Milo è dolce, ingannata e disillusa protagonista».

Il miglior attore protagonista è Elio Germano la sua prova nei panni di Antonio Ligabue in Volevo nascondermi. "Voglio condividerlo con gli splendidi colleghi - ha detto Germano - è quasi imbarazzante stare con loro qui e spero di esserlo ancora in futuro. Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutato: chi ho intervistato, chi mi ha insegnato a dipingere e scolpire, chi mi ha aiutato con l'accento, chi ha lavorato al trucco e parrucco. A tutti i lavoratori dello spettacolo, a tutti gli artisti, soprattutto a quelli dimenticati".

Il David alla miglior canzone è andato a sorpresa a Checco Zalone per la sua Immigrato: il comico pugliese ha sbaragliato la concorrenza della favoritissima Laura Pausini, che si era anche esibita in apertura di cerimonia. "Se lo sapevo venivo - ha scherzato Luca Medici in collegamento da casa, dal quale ha tentato di leggere una motivazione ironica resa incomprensibile dalla connessione ballerina, per poi chiamare la moglie e scherzare - Mariangela! Qui dormono tutti, anche mio figlio. Non gliene frega niente".

Pierfrancesco Favino, chiamato a consegnare uno dei premi, ha lanciato la richiesta al mondo delle istituzioni che il cinema venga insegnato nelle scuole ma "non il pomeriggio". Ha anche detto che il discorso più stimolante della serata proveniva da una bambina (la figlia di Mattia Torre, che inquadrata ha sussurrato stupita chiedendo se stesse davvero parlando di lei) e ha detto di riporre tutta la sua fiducia nelle giovani generazioni. "Non facciamogli solo vedere i classici del nostro cinema, insegniamogli proprio a usare la macchina da presa".

David speciale anche a Diego Abatantuono, con la seguente motivazione: "Un grandissimo protagonista del nostro panorama artistico, con una carriera sorprendente che gli ha già regalato cinque candidature ai Premi David di Donatello. Abatantuono si aggira con la grazia di un ballerino fra la comicità estrema dai tempi perfetti, il cinema d’autore e la commedia dal sorriso lieve, malinconico. Una scorza di ironia e autoironia con gli anni sempre più venata di grande umanità, come dimostrano anche gli ultimi film ‘Bacio lo Sposo’, ‘Tutto il mio folle amore’ e ‘Dieci giorni con Babbo Natale’, tra loro così diversi eppure uniti dalla magnetica presenza del protagonista. In lui si incontrano l’essenza della grande commedia italiana e la modernità del presente. Il David Speciale intende festeggiare questa sua magnifica unicità”.

Giorgio Diritti vince il David alla miglior regia per Volevo nascondermi: "Grazie alla troupe favolosa e in particolare a Antonio Ligabue senza la quale non avrei potuto fare film. È come se questo grande artista fosse con noi e gli dedico questo premio".

La migliore sceneggiatura non originale è andata a Marco Pettenello (in foto) e Gianni Di Gregorio per il film Lontano lontano, diretto proprio da Di Gregorio.

Il David Giovani, assegnato da una giuria nazionale di studenti degli ultimi due anni di corso delle scuole secondarie di II grado, è andato al film 18 regali di Francesco Amato (in foto), con Benedetta Porcaroli e Vittoria Puccini.

Il David alla miglior produzione è andato a Miss Marx di Susanna Nicchiarelli: i premiati sono Marta Donzelli e Gregorio Paonessa per Vivo Film con Rai Cinema, Joseph Rouschop e Valérie Bournonville per Tarantula Belgique.

Il miglior film è Volevo nascondermi di Giorgio Diritti, grande trionfatore di quest'edizione. La dedica è "a quei film che fanno fatica a uscire e anche agli uomini che fanno fatica a uscire. Ricordiamoci di Ligabue anche quando incontriamo un clochard che disegna una madonnina. Ricordiamoci del valore di ogni uomo e difendiamolo finché possiamo, in ogni modo".